Mafia Capitale, prime richieste di condanna
durante il rito abbreviato: ecco per chi

Mafia Capitale, prime richieste di condanna ​durante il rito abbreviato: ecco per chi

di Davide Manlio Ruffolo
Cinque anni di reclusione per Emilio Gammuto e tre anni e sei mesi per Emanuela Salvatori. Sono queste le prime richieste di condanna, formulate dai pubblici ministeri Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli, proposte per alcuni imputati del processo di Mafia Capitale che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato.





Ad entrambi, gli inquirenti contestano il reato di corruzione. Nel caso di Emanuela Salvatori (ex funzionaria del Comune e responsabile dell'attuazione del Piano Nomadi di Castel Romano), è stata esclusa l'aggravante relativa al fatto di aver agito per favorire l'associazione di stampo mafioso e, nello stesso tempo, sono state escluse le attenuanti generiche.



Proprio dalle indagini, infatti, è emerso che la donna si sarebbe fatta corrompere dal ras delle cooperative Salvatore Buzzi in cambio dell'assunzione della figlia, per svolgere un lavoro presso il campo nomadi di Castel Romano. Per Emilio Gammuto, stretto collaboratore di Salvatore Buzzi, la richiesta di condanna a 5 anni, proposta dai pubblici ministeri, è motivata sia dalla presenza dell'aggravante del metodo mafioso che dal mancato riconoscimento delle attenuanti.



L'udienza riprenderà questa mattina quando, davanti al gup Anna Criscuolo, verranno esaminate le richieste di condanna per altri 2 imputati di Mafia Capitale che hanno scelto il rito abbreviato. Si tratta di Raffaele Bracci e Claudio Gaudenzi, entrambi ritenuti vicini al boss Massimo Carminati. Nell'udienza che si terrà quest'oggi, dopo i pubblici ministeri, verranno ascoltate le parti civili già ammesse al procedimento.



Per la sentenza, in merito alle posizioni di Gammuto, Salvatori, Bracci e Gaudenzi, occorrerà attendere l'udienza, già calendarizzata, del 3 novembre prossimo. Poi sarà la volta della prima udienza del maxi processo, che si terrà il 5 novembre a piazzale Clodio, in cui sono imputate oltre 40 persone fra cui il boss Massimo Carminati e Salvatore Buzzi.



Un appuntamento storico a cui potrebbe prendere parte, in qualità di sindaco di Roma, Ignazio Marino. Proprio la volontà di presenziare al processo su Mafia Capitale, procedimento in cui il Comune di Roma è parte offesa, sarebbe alla base della decisione di Marino di ritirare le dimissioni.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Ottobre 2015, 08:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA