Mafia Capitale, nuova condanna per Odevaine: ha patteggiato sei mesi
di Davide Manlio Ruffolo
La nuova condanna, emessa dal Tribunale di Catania, è stata disposta dal gup Santino Mirabella in continuazione con quella a 2 anni e 8 mesi già inflitta ad Odevaine, perché accusato di corruzione, dal giudice di Roma e sempre in relazione alla gestione dello stesso centro di accoglienza per migranti. Sale così a 3 anni e 2 mesi di reclusione la pena complessiva, come effetto della riformulazione della stessa, nei confronti dell'ex capo gabinetto del sindaco Walter Veltroni.
Nel capoluogo etneo, l'inchiesta sugli appalti del centro per richiedenti asilo di Mineo aveva preso il via a seguito dell'invio di atti da parte della Procura di Roma nel quadro degli accertamenti su Mafia Capitale. Oltre ad Odevaine, in questo stralcio dell'inchiesta denominata Mondo di mezzo, sono coinvolte altre 15 persone.
Queste, differentemente dall'ex membro del tavolo nazionale di coordinamento sui migranti che ha scelto il rito alternativo del patteggiamento, lo scorso 7 aprile sono state rinviate a giudizio dal gup Santino Mirabella e, per questo, dovranno affrontare un processo. Nel maxi processo di Mafia Capitale, tutt'ora in svolgimento nell'aula bunker di Rebibbia, Luca Odevaine è uno dei 46 imputati.
A lui i magistrati di piazzale Clodio contestano un episodio di corruzione consumato in concorso con il patron della 29 giugno Salvatore Buzzi. Sentito in aula, l'ex capo gabinetto del sindaco Veltroni aveva vuotato il sacco ammettendo di aver «percepito 5mila euro al mese, da aprile 2011 a novembre 2014, come remunerazione da Buzzi». Denaro che, aveva provato a difendersi, finiva mensilmente nelle sue tasche per quelle che lui stesso aveva definito semplici consulenze.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Aprile 2017, 09:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA
