Mafia Capitale: in manette Gramazio, Coratti,
Ozzimo e Pedetti. Ai domiciliari Tredicine

Mafia Capitale: in manette Gramazio, Coratti, ​Ozzimo e Pedetti. Ai domiciliari Tredicine

di Angela Camuso
ROMA - E’ la fase II dell’inchiesta Mafia Capitale. La cupola che lucrava soprattutto sul business di zingari e immigrati. Un altro terremoto bi-partisan: 44 arresti, di cui diversi eccellenti.



In carcere finisce il popolarissimo Luca Gramazio, ex consigliere capogruppo Pdl in consiglio comunale e poi in Regione. E anche Mirko Coratti del Pd, ex presidente dell’assemblea capitolina. Ancora. Manette per l’ex assessore alla Casa, Daniele Ozzimo (Pd), i consiglieri comunali di Fi Giordano Tredicine e Massimo Caprari, l’ex presidente del Pd del X Municipio di Ostia, Andrea Tassone, e l’ex assessore Pd alle Politiche sociali, Scozzava. L’ordinanza bis è stata notificata in galera anche all’ex Nar (nonché ex appartenente alla banda della Magliana) Massimo Carminati e a Salvatore Buzzi: il braccio e la mente della cupola romana.







«Chi ruba va in galera», ha commentato il premier Renzi. «Marino si dimetta», ha tuonato il leader della Lega Nord Matteo Salvini. Ma il sindaco di Roma: «Non mollo». E il Pd lo difende: «È un baluardo della legalità».

Di Luca Gramazio, da tempo indagato per associazione mafiosa e per questo dimessosi da capogruppo senza però lasciare la sua poltrona alla Pisana, Buzzi e Carminati parlavano come di un amico fidato e anche di quanto fosse “potente” visto che il padre, Domenico, era senatore. Ora i carabinieri del Ros ne sottolineano “la straordinaria pericolosità”. Secondo il gip, Gramazio avrebbe truccato la gara da oltre 91 milioni di euro per la gestione del CUP, il centro unico di prenotazioni delle Asl, in cambio di denaro e di favori: 98.000 euro in contanti in tre tranches; 15.000 euro con bonifico al “comitato Gramazio”; la promessa di pagamento di un debito presso una tipografia nonché l’assunzione di 10 persone da lui segnalate.



Emblematica pure una telefonata in cui Buzzi dice: “Ohh me so’ comprato Coratti… lui gioca con me ormai... io solo per metteme a sede a parla’ con Coratti 10 mila gli ho portato”. Il gip Costantini ha firmato l’ordine di cattura, tra gli altri, anche per Stefano Bravo, tra i creatori della fondazione Human di Giovanna Melandri. E i pm avevano chiesto l’arresto pure di Luca Odevaine («intascava 20mila euro al mese»), ex capo di gabinetto del sindaco Veltroni, ma il gip è stato di altro parere. Tra le coop al centro della bufera “La Cascina” , vicina al mondo cattolico.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Giugno 2015, 07:38