Goletta Verde boccia il mare romano: "5.500 rifiuti in 100 metri, i depuratori non funzionano"

Goletta Verde boccia il mare romano: "5.500 rifiuti in 100 metri, i depuratori non funzionano"
Goletta Verde ha bocciato il litorale romano: oltre 5500 rifiuti in 100 metri. C'erano ben 3716 cotton fioc in soli 100 metri di spiaggia. Ad aggiudicarsi il record è la spiaggia Coccia di Morto a Fiumicino: un nome, un perchè. Un accumulo di rifiuti che è imputabile alla cattiva depurazione della acque del Tevere.

«Cariche batteriche elevate, con un giudizio di »fortemente inquinato«, per tutti i dieci punti monitorati dai tecnici di Legambiente lungo le coste della provincia di Roma. Una situazione peggiorata rispetto allo scorso anno che impone immediati interventi di adeguamento del sistema depurativo ed evitare che scarichi inquinanti continuino a finire a mare, danneggiando l'ambiente ma diventando anche un pericolo per la stessa salute dei bagnanti. Un mare in forte sofferenza, come dimostrano i dati del dossier Mare Monstrum dell'associazione ambientalista: con 5,3 infrazioni per ogni chilometro di costa, la regione Lazio balza al terzo posto in Italia nella classifica del mare illegale dopo Campania e Sicilia».

È questo l'esito dell'indagine di Goletta Verde, la storica campagna di  Legambiente dedicata al monitoraggio ed all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane - realizzata anche grazie al contributo del Coou, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati eil sostegnodei partner tecnici Nau e Novamont - illustrata questa mattina a Ostia da Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde e Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio, alla presenza del capitano di Fregata Fabio Rivolta, Capitaneria Roma Fiumicino; di Cristiana Avenali, consigliere regionale Lazio, Maurizio Gubbiotti, commissario straordinario di RomaNatura, Elisabetta Studer, presidente del circolo  Legambiente Litorale Romano.

«La fotografia dei campionamenti effettuati sul litorale della provincia di Roma è senz'altro peggiore dell'estate 2015. Tre i punti che rientravano nei limiti nel 2015 sono risultati con cariche batteriche elevate: a Cerveteri presso la foce del fosso Zambra e a Ladispoli presso la foce del Rio Vaccina e quella del fiume Statua. Non sono da meglio gli altri campionamenti che risultano ancora fortemente inquinati come lo scorso anno: a Fiumicino (alla foce del fiume Arrone a Fregene); a Roma - Ostia (alla foce del fiume Tevere e alla foce del canale al cancello n.1); a Pomezia - Torvajanica (alla foce del canale Crocetta, alla foce del canale Orfeo e alla foce del Rio Torto) e a Ardea (alla foce del fosso Grande)», spiega Goletta Verde.

Quanto ai reati ai danni del mare laziale che le forze dell'ordine e le Capitanerie di porto hanno intercettato nel corso del 2015 sono ben 1920 e crescono del doppio rispetto all'anno precedente (erano 972). A fare la parte del leone sono le infrazioni legate al ciclo del cemento, cresciute del triplo rispetto all'anno precedente: sono 514 (erano 175 nel 2014) con 555 persone denunciate e 156 sequestri, dove domina la fattispecie dell'abusivismo edilizio costiero.

I litorali sono puntellati da distese di villini sorti spontaneamente, in barba alle regole edilizie, al paesaggio e alla qualità dei manufatti. I tecnici di Goletta Verde, inoltre, solo nel 60 per cento dei casi hanno avvistato i cartelli di divieto di balneazione obbligatori per legge. Oltre a un elevato inquinamento batterico tutti i punti monitorati sono accumunati da una notevole presenza di rifiuti plastici e, in particolare, di rifiuti da mancata depurazione che, buttati impropriamente nel water e non venendo bloccati dagli impianti di depurazione malfunzionanti finiscono in mare e sulle spiagge.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Giugno 2016, 15:06
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