Roma, Marino assediato: domani nuova giunta ma scoppia la grana conti


di Simone Canettieri
Da una parte la crisi politica e la corsa contro il tempo per varare entro domani la nuova giunta; dall'altra il caos dei conti in Comune. In entrambi i casi al sindaco Ignazio Marino mancano sponde da Palazzo Chigi. Il Governo rimane, algido, a guardare l'evolversi della situazione romana, ma l'addio di Silvia Scozzese non è stato indolore. La donna dei conti capitolini, in un'intervista al Messaggero, ha spiegato che in Campidoglio ancora «continuano gli affidamenti diretti» come ai tempi di Mafia Capitale, che la macchina capitolina ha molte «sbavature» e che il piano di rientro potrebbe essere intaccato dal malfunzionamento degli uffici.



Sotto assedio, Marino, in attesa che il governo sblocchi i fondi del Giubileo (mancano poco più di quattro mesi), pensa di uscire dall'angolo mettendo in campo interventi visivi contro il degrado della città, che tutti gli rimproverano, da Renzi al New York Times. Ora che Scozzese e Improta non ci sono più, il sindaco starebbe pensando allo sforamento del Patto di stabilità. Motivo dello scontro con gli ormai ex assessori che non a caso si opposero. E sarebbe questo, più dei nomi da mettere in giunta, il vero punto della trattativa con Sel, che dopo l'uscita del vicesindaco Luigi Nieri continua ufficialmente a fornire alla maggioranza l'appoggio esterno.

Nel caos conti c'è poi un secondo aspetto che sta montando in queste ore: quello dell'assestamento di bilancio. E' stato l'ultimo atto approvato dalla Scozzese, Marino vorrebbe modificarlo tra commissione e Consiglio comunale sempre per i noti motivi: più liquidità per far ripartire, almeno dal punto di vista visivo, una città sporca e dissestata.



LO STOP DELLA RAGIONERIA

Non a caso ieri pomeriggio il sindaco nel valzer di riunioni condotte a casa, ha avuto un lungo colloquio con il ragioniere capo del Campidoglio Stefano Fermante.

Dopo l'addio della Scozzese, Marino è al lavoro sul rimpasto L'ipotesi di modificare l'assestamento di bilancio, altolà del Pd



Per chiedergli agibilità sulla manovra di bilancio e, non è escluso, anche sullo sforamento del Patto. Una mossa che sarebbe vista dal governo come un affronto. Il ragioniere capo, che siede anche nel cda di Atac che il sindaco vuole azzerare, si sarebbe opposto. C'è chi intravede all'orizzonte un altro addio clamoroso.



La gran parte dei consiglieri comunali del Pd (renziani, area Franceschini e Popolari) hanno già fatto sapere che non «voteranno in Consiglio modifiche all'assestamento». E anche su questo è partita una mediazione. Il deputato del Pd Michele Anzaldi fa un semplice ragionamento: dopo le accuse della Scozzese come fa il Comune a chiedere al governo i fondi per il Giubileo? Anche perché sul nome del nuovo assessore al Bilancio continuano le perplessità di buona parte del Pd. E' il caso del ritorno a Palazzo Senatorio di Marco Causi. Una scelta controversa che ieri davano tutti ancora in forse. Se dovesse andare in porto questa operazione, per lui Matteo Orfini ha pensato anche al gallone di vicesindaco. E' ancora un rebus la nomina dell'assessore ai Trasporti: il borsino dà alte le quotazioni di Anna Donati, già pratica della materia a Bologna e Napoli. I nomi di Sel sono pronti (la deputata celeste Costantino o Marco Furfaro) ma il partito di Vendola pone due condizioni: discontinuità con il passato (niente Causi in giunta) e più soldi per «far ripartire servizi sociali, ambiente e viabilità». Due temi su cui ieri, via Twitter, sono stati sposati da Marino.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Luglio 2015, 18:54
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