Incendio a Fiumicino, in arrivo i primi indagati:
nel mirino gli impianti di climatizzazione

Incendio a Fiumicino, in arrivo i primi indagati: ​nel mirino gli impianti di climatizzazione

di Lorena Loiacono
Una settimana fa il terribile rogo che ha messo in ginocchio l'aeroporto di Fiumicino, riducendo in cenere il terminal 3, ed oggi arrivano i primi nomi sul registro degli indagati. Nel mirino degli inquirenti infatti ci sono gli operai e i responsabili della manutenzione dell'impianto di riscaldamento e di condizionamento dell'aria.





La scintilla infatti sarebbe partita proprio da un climatizzatore portatile, utilizzato in un locale di servizio denominato "Sala E9" per raffreddare un quadro elettrico che spesso andava in surriscaldamento. La dinamica è stata ricostruita dal procuratore Gianfranco Amendola e il sostituto Valentina Zavatto grazie alle immagini delle telecamere interne in cui si vedono gli operai arrivare con il condizionatore portatile ogni qual volta scattava l'allarme per il quadro elettrico.



Per accertare le responsabilità, il pubblico ministero ha nominato due consulenti tecnici: uno esperto in materia di anticendio e uno in sicurezza sul lavoro. E allora a breve saranno formalizzate le contestazioni relative alle responsabilità dell'incendio dagli inquirenti della Procura di Civitavecchia. Le indagini procedono per incendio colposo. Ma le indagini procedono su più fronti: la Procura di Civitavecchia ha infatti chiesto il parere dei vigili del fuoco per capire se l'aeroporto Leonardo da Vinci abbia un adeguato sistema anti-incendio. Tra le rilevazioni dei tecnici ci sarebbero la totale assenza di porte tagliafuoco e di sistemi automatici a pioggia e solo alcuni estintori, rivelatori di fumo e sensori di segnalazione calore.



Da accertare inoltre se sono state rispettate le prescrizioni in materia di sicurezza e di tutela dell'incolumità dei dipendenti dell'aeroporto e dei passeggeri. L'adeguamento alle misure antincendio negli aeroporti deve essere effettuato entro il 2016. E intanto tra i lavoratori scoppia l'allarme sicurezza: «Per giorni - denuncia Guido Lutrario della USB - si è lavorato al T3 senza alcuna certezza. Le analisi sono state svolte nel pomeriggio dell' 8 maggio e i risultati sono datati 11 maggio. Eppure i lavoratori delle ditte del pulimento, della ristorazione, degli handler sono stati messi al lavoro alle 14 del 7 maggio».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Maggio 2015, 07:23
© RIPRODUZIONE RISERVATA