Eredità Sordi. Parla l'autista di Aurelia

Eredità Sordi. Parla l'autista di Aurelia

di Valeria Arnaldi
ROMA - L’eredità Sordi torna sotto i riflettori a Domenica Live. I parenti dell’attore sono in studio e Barbara D’Urso manda in onda videointerviste a Paola Comin, che curò per anni l'ufficio stampa di Alberto Sordi, e all’autista di Aurelia, Arturo, che si è trasferito in Perù.
“Io vorrei chiedere ad Arturo: perché te ne sei andato via, perché non ti diamo i 5000 euro che ti davano prima?”, è la domanda che pone in studio Renato Ferrante, cugino di Sordi.
A spiegare le ragioni della sua partenza è lo stesso Arturo, nella video-testimonianza.
“Non ho più un soldo, un lavoro, nulla, come facevo a vivere in Italia? Ho avuto anche alcuni problemi di salute, al cuore. Il contratto non mi è stato rinnovato. Io ho lavorato fino al 15 aprile 2015”.
Il testamento di Aurelia non diceva che dovevi continuare a lavorare?, gli domanda l’inviato.
“Non potevo lavorare con uno stipendio da 700 euro”.
Poi, inevitabile, il rimando al testamento che, secondo i parenti, non sarebbe valido.
 “Non è mai stato dimostrato - dice Arturo - altrimenti ci sarebbe stata l’interdizione nei confronti di Aurelia Sordi. Di cosa parliamo? Io ho delle prove. Il giorno del funerale di Alberto chi c’era accanto a Aurelia? Il sindaco Veltroni, Annunziata, io. Non c’era un parente. Trovate quel video”.
I parenti però non ci stanno. Ai funerali c’erano, assicurano, e ribadiscono di non volere nulla, solo la verità.
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Febbraio 2016, 22:18
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