Delitto Fanella, gli inquirenti sicuri:
"Gli assassini cercavano i diamanti"

Delitto Fanella, gli inquirenti sicuri: ​"Gli assassini cercavano i diamanti"

di Angela Camuso
Le indagini sul delitto della Camilluccia sembrano a un passo dalla verit. La pista che Silvio Fanella, il broker tesoriere di Gennaro Mokbel, sia rimasto vittima di un sequestro finito male organizzato da suoi ex complici (al fine di recuperare decine milioni di euro che il broker invece di dividere aveva fatto sparire), trova una prima conferma.





Ieri è stato disposto dai pm il fermo di tre uomini autori di un altro rapimento, analogo, ordito ai danni di Fanella: il delitto si sarebbe dovuto consumare il 29 agosto del 2012 davanti alla casa romana della madre del broker ma non fu realizzato solo perché Fanella, contrariamente alle previsioni, quel giorno era uscito di casa in scooter. Tra fermati anche l'autista di Mokbel, il romano Roberto Macori, anche lui condannato per la vicenda Fastweb.



Gli altri due sono lucani: Giovanni Plastino e Aniello Barbetta. Forse non a caso, la notizia del fermo ieri è trapelata proprio mentre il pm Ielo si recava in ospedale per interrogare uno dei tre assassini di cinque giorni fa, che si è ferito durante il blitz: il genovese Giovanni Ceniti, ex segretario di Casapound. Ceniti l'altro giorno non ha risposto al gip e ora ci sono grandi aspettative rispetto a questo nuovo interrogatorio. I pm sottolineano le «numerose similitudini» tra l'assassinio del 3 luglio scorso e quel vecchio episodio.



Dalle indagini è emerso che i rapitori, all'epoca, volevano recuperare una somma «superiore a 10 milioni di euro», sicuri che Fanella avesse nascosto sottoterra i soldi nel giardino della sua villa a Pofi, nel Frusinate. Proprio dove, all'indomani dell'omicidio, sono stati trovati dagli investigatori 422mila euro in contanti, oltre a pietre preziose e orologi di pregio. Il piano di due anni fa era caricare Fanella in macchina, “spaccargli la faccia” e farsi dire dove fosse il tesoro.



Organizzatore del blitz Macori, mentre gli altri erano venuti a Roma in trasferta: a Testaccio avevano recuperato anche una pistola e trovato un alloggio sicuro. Nel provvedimento di fermo si leggono particolari inquietanti: Macori, ad esempio, viene descritto dai suoi complici come “facoltoso, con conti in Svizzera e contatti con esponenti politici”.



Nelle intercettazioni emerge che a organizzare il vecchio rapimento c'erano anche due uomini della Finanza corrotti. I tre, due anni fa, avevano esibito al portiere un tesserino delle Fiamme Gialle. E anche lo scorso mercoledì Ceniti e gli altri due si erano fatti aprire dal broker in via della Camilluccia, tra i quartieri più bene della capitale, spacciandosi per finanzieri.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Luglio 2014, 11:42
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