Delitto di Cisterna, genitori di Tiziana disperati.
Le guardie penitenziarie: "Lui persona capace"

Delitto di Cisterna, genitori di Tiziana disperati. Le guardie penitenziarie: "Lui persona capace"
CISTERNA - E' sconvolta la comunità di Cisterna di Latina per il delitto di via Machiavelli dove un agente penitenziario, Antonino Grasso ha ucciso la moglie, Tiziana Zaccari e si è poi tolto la vita. Scene di disperazione ieri notte con i genitori della giovane che hanno accusato malori, inutilmente confortati da amici e parenti.





I COLLEGHI DEL MARITO. «L'omicidio-suicidio avvenuto ieri a Cisterna di Latina per mano di del Barcellonese (Me) Antonino Grasso, che ha prima ucciso la moglie e poi si è tolto la vita, ha sconvolto la polizia penitenziaria in quanto Grasso era anch'egli poliziotto penitenziario in servizio al Carcere di Velletri». Così in una nota il sindacato di polizia penitenziaria Sippe. Il Segretario Generale del Sippe (Sindacato Polizia Penitenziaria), appresa la notizia, si è recato immediatamente sul posto. «Il gesto di Antonino non è assolutamente giustificabile - dichiara De Pasquale, anche lui di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) - ma noi possiamo giudicarlo per l'aspetto professionale, ed è sempre stata una persona capace, affrontando gli eventi critici del carcere con alto senso del dovere e nel rispetto delle regole pertanto mai avremmo pensato che sarebbe arrivato ad un gesto così grave. Conoscevo Antonino - aggiunge De Pasquale - da quando eravamo piccoli ed era figlio e fratello di poliziotti».



"ERA EQUILIBRATO". «Escludo - conclude Carmine Olanda, segretario locale del Sippe di Velletri - che dietro questa improvvisa reazione vi fossero i sintomi della sindrome del burnout, Antonino non ha mai manifestato un deterioramento delle sue emozioni associate al lavoro ma appariva molto equilibrato e sicuro di se». Il Sippe, conclude De Pasquale, «è vicino alle famiglie di Antonino e Tiziana ed auspica che eventuali problemi della coppia che - a quanto pare - starebbero alla base di tale assurdo gesto - non si trasferiscano sui figli minori che hanno diritto ad una crescita armonica».







COSA E' SUCCESSO (di Stefania Cigarini). Antonino Grasso, 38 anni, agente penitenziario, ha ucciso ieri a Cisterna (Latina) la moglie Tiziana Zaccari, 36 anni, sparandole con la pistola d’ordinanza; poi si è tolto la vita. Questi i fatti. E oltre ai fatti, due bimbi di quattro e sette anni, i figli della coppia che, in quel momento non erano nell’appartamento e che difficilmente riusciranno mai ad avere una risposta concreta ad una tragedia che segnerà la loro vita.

Antonino era geloso - stanno ricostruendo gli investigatori - Tiziana era arrivata a denunciarlo per maltrattamenti e lo voleva lasciare.



Tiziana Zaccari e Antonino Grasso (Facebook)

L’omicidio-suicidio, secondo logica, sarebbe avvenuto dopo l’ennesima lite. Un copione sdrucito, caratterizzato dai consueti blackout con esito mortale. Di gelosia si soffre tutti, prima o poi, spesso come cani; ma pochissimi/e arrivano ad uccidere e quando accade la ragione vera non è mai la gelosia. E poi, due coniugi - litigiosi, temporaneamente incapaci di trovare un accordo - vengono lasciati a loro stessi, quando è manifesto, dopo una denuncia per maltrattamenti, che da soli non possano farcela. I vicini di casa, un piccolo comprensorio in via Machiavelli, hanno chiamato la polizia quando, nel pomeriggio, hanno sentito gli spari. Dietro questa gelosia qualcuno ora cerca altre motivazioni: Grasso, assistente capo, era appena stato trasferito dal nord Italia. «È il secondo suicidio di un poliziotto in tre giorni - dice Donato Capece del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria - Negli ultimi tre anni i suicidi sono stati più di 35, e dal 2000 più di cento». Non è una giustificazione, certo che no; ma occorre iniziare a mettere a fuoco (e prevenire) le ragioni che stanno davvero alla base di questa tragedia nazionale che è il femminicidio.
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Novembre 2014, 22:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA