Ciro Esposito, De Santis rinviato a giudizio.
'Gastone' in aula accolto dai cori da ultrà

Ciro Esposito, De Santis rinviato a giudizio. 'Gastone' in aula accolto dai cori da ultrà

di Davide Manlio Ruffolo
Si farà il processo nei confronti di Daniele De Santis, l'ex ultras romanista che lo scorso 5 maggio (in occasione della finale di Coppa Italia fra Fiorentina e Napoli) colpì a morte il tifoso partenopeo Ciro Esposito. A disporre il rinvio a giudizio per “Gastone” è stato il gup Maria Paola Tomaselli che ha previsto la medesima decisione anche nei confronti di Gennaro Fioretti, uno dei due tifosi napoletani accusati di rissa aggravata. Stralciata, invece, per un difetto di notifica, la posizione dell'altro supporter del Napoli, Alfonso Esposito.





Il processo inizierà l'8 luglio prossimo e in quell'occasione De Santis dovrà difendersi dall’accusa, mossa dai pubblici ministeri Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, di omicidio volontario, lesioni e porto abusivo d'arma. Daniele De Santis è arrivato in tribunale verso le 10, adagiato su una barella spinta da 3 operatori della “Croce medica italiana”. Tuta nera, scarpe da ginnastica bordeaux e un tutore sulla gamba lesionata dalle coltellate ricevute nel corso degli scontri di Tor di Quinto.



Ad accoglierlo una decina di persone fra parenti e amici che, al suon di «Forza Daniele» e «tieni duro», hanno salutato con compostezza il passaggio della barella. Quando si ferma, De Santis si volta e ricambia il saluto con un sorriso e un «grazie», poi la portantina riparte ed entra nell'aula di tribunale. Fuori da questa c'è Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, che ha guardato l'intera scena in silenzio. «Ho provato dispiacere nel vedere De Santis», ha dichiarato a caldo.



Passano le ore, la tensione dei presenti si fa palpabile. Alle 13.40, mentre sono in corso le requisitorie degli avvocati, la Leardi, visibilmente commossa, lascia l'aula sorretta da un'amica. L'udienza prosegue fino all'emissione, verso le ore 16, del verdetto del giudice. «Sono soddisfatta perché tutto è andato come previsto – ha detto la Leardi al termine dell'udienza preliminare – e seguirò il processo fin dalla prima udienza perché lo devo a mio figlio. Ora andiamo avanti, mi interessa solo che la giustizia faccia il suo corso».



Dello stesso avviso l'avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia di Ciro Esposito, secondo cui «è stata data grande attenzione da parte dei pubblici ministeri alla vicenda e di questo li ringrazio».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Aprile 2015, 09:23