Tornano i campionati di memoria, in gara
a Roma tanti italiani e i migliori stranieri
di Alessio Caprodossi
Trovarsi di fronte personaggi trafelati con cappelli con visiera ribassata, mega cuffie alle orecchie intente a parlar da soli o esprimere parole a caso può disorientare, anche se in realtà sono persone normalissime alle prese con specifiche tecniche di memoria. Non sono menti fuori dall’ordinario, bensì cervelli allenati capaci di raggiungere risultati sbalorditivi perché in grado di ricordare e gestire una gran mole di informazioni e dati. Ad attenderli c’è una maratona mentale con dieci discipline da affrontare, una più complessa dell’altra perché c’è un altro fattore da rispettare: il tempo.
Cinque minuti per fermare nella testa almeno cento nomi di persona, appena due per memorizzare un mazzo da 52 carte e un’ora per fissare dieci mazzi, un’altra ora per rimembrare un numero lungo almeno 1.000 cifre. Compiti ardui di uno sport mentale celebre in Cina ed Estremo Oriente che in Italia inizia a conquistare interesse e popolarità. “Il campionato è l’occasione migliore per ampliare i nostri confini e la presenza dei mostri sacri in arrivo da Germania, Svezia, Norvegia e Usa sono utili per confrontarsi e salire di livello”, spiega Matteo Salvo, primo e unico italiano a conquistare il titolo di International Master of Memory ai Campionati Mondiali di Memoria del 2013 a Londra.
Oltre alla gara nazionale, con la campionessa uscente Mara Brescianini ancora favorita, ci sarà uno spazio con giochi ad hoc dedicati ai bambini perché “iniziare da piccoli a saper utilizzare la memoria semplifica molti aspetti della vita, dallo studio alla spesa, dal lavoro allo sport”.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Marzo 2016, 08:46
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