Bertolaso rischia il processo,
il centrodestra romano nel caos

Bertolaso rischia il processo, il centrodestra romano nel caos

di Davide Manlio Ruffolo, Flavia Scicchitano
Nuova tegola giudiziaria per il candidato sindaco di centrodestra, Guido Bertolaso, che potrebbe compromettere ancora di più la sua corsa al Campidoglio. L’ex capo della Protezione civile rischia di finire sotto processo per una vicenda risalente al 2007, quando ricopriva il ruolo di commissario straordinario ai rifiuti della Campania, nominato nell’ottobre 2006 da Romano Prodi per gestire il collasso del sistema delle discariche campane.

Il procedimento è approdato a piazzale Clodio dopo la decisione della Cassazione, del 17 dicembre scorso, di far riesaminare al Tribunale di Roma la posizione dell'ex capo della Protezione civile: a parere dei giudici supremi il gup, nell'udienza del 21 marzo 2013, non aveva chiarito le ragioni per le quali si dichiarò la prescrizione del reato e non il proscioglimento nel merito.

Fu proprio Bertolaso, tramite i legali dell’Avvocatura dello Stato, ad impugnare il provvedimento davanti alla Corte che, accogliendo il ricorso, ha annullato con rinvio la sentenza. Sulla base di tutto questo il pm Lina Cusano ha imputato a Bertolaso di non avere impedito «ma anzi consentito la violazione della normativa ambientale e delle opcm autorizzative degli impianti di selezione dei rifiuti a valle della raccolta degli stessi», ricordando come parti offese la Presidenza del Consiglio e la Regione Campania.

La decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio spetterà al gup di Roma, che il prossimo 22 marzo deciderà se l'ex commissario straordinario debba essere processato o meno per violazione delle norme sullo smaltimento dei rifiuti. E adesso il nuovo caso giudiziario, che si aggiunge ai due processi in corso sul G8 e il Grandi rischi bis dopo il terremoto dell’Aquila (l’udienza è fissata per il prossimo 4 marzo), pesa come un macigno sul centrodestra, spaccato sulle prossime elezioni amministrative.

Forza Italia e Fratelli d’Italia che puntano ancora sul candidato ufficiale proposto d’intesa con la Lega e Matteo Salvini che ritratta mirando alle primarie: «Chi votano i romani dovrebbero sceglierlo i romani, in piazza, nelle strade, non i partiti in ufficio», ha ribadito il leader del Carroccio dopo le consultazioni avviate lo scorso weekend. Nei 41 gazebo leghisti allestiti a Roma per ridare la parola ai cittadini sul candidato da presentare, a trionfare è stato Alfio Marchini, con 4.534 voti e uno stacco di oltre 2 mila preferenze sullo stesso Bertolaso (quarto dopo Irene Pivetti e Francesco Storace). Ed è proprio l’imprenditore romano il nome su cui potrebbe finire a convergere l'elettorato del centrodestra.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Marzo 2016, 08:58
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