Morta Aurelia Sordi, si apre la battaglia
per l'eredità di Albertone

Morta Aurelia Sordi, si apre la battaglia per l'eredità di Albertone

di Adelaide Pierucci
ROMA - E’ morta a Roma Aurelia Sordi, la sorella dell’Albertone nazionale, uno dei massimi simboli del cinema italiano, scomparso nel 2003. La "Signorina Aurelia", così veniva chiamata con affetto, si è spenta a 97 anni, a pochi dall'allontanamento forzato dalla sua villa di Vincente Arturo Artadi Gardella, lo storico autista della famiglia.



Un allontanamento disposto dalla magistratuta visto che Artadi Gardella da un paio di anni era finito sotto inchiesta con l'accusa di aver raggirato l'anziana facendosi assegnare la procura generale della gestione dell'immensa eredità di Sordi più accrediti bancari per lui e il resto della servitù per due milioni e trecentomila euro.



Secondo indiscrezioni Aurelia Sordi avrebbe avuto un crollo proprio in coincidenza con il distacco dal suo tuttofare. Da quel momento, infatti, avrebbe cominciato a rifiutare il cibo. Le condizioni dell'anziana, ormai quasi centenaria, però erano peggiorate da qualche anno, soprattutto a livello psicologico, tanto che, un consulente del gip – chiamato ad accertarne le condizioni nell'inchiesta aperta per il sospetto raggiro - le aveva disgnosticato una demenza senile dovuta all'età.



L'EREDITA'

Aurelia Sordi era l'ultima erede della famiglia. Adesso 60 parenti di secondo e terzo grado chiedono l’annullamento del testamento con cui la Signorina aveva lasciato il patrimonio accumulato dal fratello alla fondazione Alberto Sordi.



Lo scorso settembre il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e il pm Eugenio Albamonte hanno chiesto dieci rinvii a giudizio per il caso Sordi che hanno coinvolto l'autista, buon parte dei domestici, due avvocati e un notaio. Quasi in coincidenza è stato disposto “il licenziamento” d'ufficio dell'autista, da ventitre anni in servizio nella villa di Caracalla. La quinta sezione della Corte di Cassazione ha reso infatti immediatamente esecutive le misure disposte dal Riesame a marzo. La procura, infatti, da mesi aveva chiesto misure interdittive e patrimoniali per l'autista peruviano, Vincente Arturo Artadi Gardella, e per l'avvocato Francesca Piccolella e il notaio Gabriele Sciumbata che avrebbero accettato di formalizzare gli atti sospetti senza essere incaricati direttamente dalla Sordi, in quel periodo già affetta da demenza senile. Le misure però erano state prima rigettate dal gip e solo poi accolte dal Riesame. Da qui l'interpello dei difensori degli indagati alla Suprema Corte.



Artadi ora dovrà restituire i 400.000 euro avuti in dono e abbandonare immediatamente il posto di lavoro. I giudici di piazza Cavour, inoltre, avevano confermato contestualmente il sequestro di due somme minori (pari a 10.484 euro e 18.400 euro) che il notaio Sciumbata e l'avvocato Piccolella avevano incassato a titolo onorario per aver stipulato l'atto di donazione a favore di Artadi. Ma ai due professionisti i giudici ieri hanno risparmiato la misura interdittiva temporanea dalla professione su cui i loro difensori avevano dato battaglia.



La sentenza della Cassazione aveva così confermato sostanzialmente la ricostruzione della procura. In particolare l'attenzione degli inquirenti si era soffermata sul ruolo dell'avvocato e del notaio, che incaricati direttamente dall'autista (ritenuto “dominus” dell'affare), nel novembre 2012, si sarebbero occupati della formalizzazione delle donazioni quando, secondo un perito del gip, era già intuibile che una demenza degenerativa dovuta all'età «menomavano le facoltà di discernimento» della signorina Aurelia Sordi. Ma i due professionisti non dovranno abbandonare la professione, neanche per i due mesi chiesti dalla procura. Per loro dovrà pronunciarsi di nuovo la Corte di Appello.



Quando Aurelia Sordi era stata sentita dai periti non ricordava l'età e il giorno della sua nascita, che Papa Wojtyla fosse polacco e la professione del fratello. Dopo insistenze la risposta: «Alberto era uno del cinema».
Ultimo aggiornamento: Domenica 12 Ottobre 2014, 14:35