Ama, approvati 34 licenziamenti: "Erano
stati assunti nel 2008 con Parentopoli"

Ama, approvati 34 licenziamenti: "Erano ​stati assunti nel 2008 con Parentopoli"

di Paola Lo Mele
Via libera al licenziamento di 34 amministrativi assunti nel 2008 a chiamata diretta, durante la cosiddetta 'Parentopoli', in Ama. A decretarlo è stato ieri il consiglio di amministrazione della municipalizzata romana dei rifiuti che ha dato mandato al direttore generale di procedere alle interruzioni dei rapporti di lavoro.


La decisione è arrivata dopo che il Tribunale di Roma ha espresso sentenza penale di condanna di primo grado nei confronti dell'amministratore delegato del tempo e di alcuni ex dirigenti per le assunzioni in questione. «Il cda di Ama a fine settembre, aveva potuto leggere le motivazioni della sentenza rese pubbliche dal Tribunale, dalle quali era emersa l'illegittimità delle assunzioni, che avrebbero fatto conseguire “un ingiusto vantaggio patrimoniale” ai soggetti assunti - ha ricordato l'azienda -.

Il Cda aveva ritenuto tali motivazioni rigorose e inappuntabili, tuttavia l'azienda ha preferito muoversi con grande cautela e nel solco del diritto: prima di procedere in un senso o nell'altro, ha contestato ai singoli lavoratori le fattispecie di assunzione, avviando procedimenti disciplinari ad hoc, dando a ciascuno la possibilità di rispondere per iscritto alle contestazioni mosse e accogliendo le ulteriori osservazioni di difesa in audizione assistita a coloro che ne hanno fatto richiesta. Sulla base di tutti i riscontri e delle accurate verifiche l'azienda, supportata anche da un docente esperto in diritto del lavoro, ha deliberato il provvedimento finale di licenziamento”.

Diverso l'esito di analoghe verifiche attuate sulle posizioni degli autisti assunti sempre in quel frangente del 2008 e citati nella medesima sentenza penale. «Dei ventitre autisti di allora - hanno spiegato da Ama - erano rimasti tuttora dipendenti Ama diciassette: di questi tredici hanno chiarito pienamente la propria posizione, con assunzioni che l'azienda ha appurato essere legittime, mentre ai restanti quattro sono state inviate le lettere di licenziamento». A preannunciare il provvedimento, a fine settembre, era stato il presidente dell'azienda, Daniele Fortini: «Non si tratta di un licenziamento discriminatorio ma della presa d'atto di una sentenza rigorosa, inappuntabile e che dice esplicitamente che quelle persone stanno godendo di un vantaggio procurato da un'ingiustizia».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Dicembre 2015, 08:28
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