30enne morto per aneurisma a Roma, tre medici
ritardarono l'intervento: rinviati a giudizio

30enne morto per aneurisma a Roma, tre medici ​ritardarono l'intervento: rinviati a giudizio

di Davide Manlio Ruffolo
Diagnosticano un aneurisma di grandi dimensioni ma ritardano l'intervento chirurgico (ovvero, una riparazione dell'aorta) causando la morte di un paziente di 30 anni. Questa l'accusa mossa a 3 medici del Policlinico Gemelli per i quali il Gup ha disposto il rinvio a giudizio per omicidio colposo.





I fatti risalgono al mese di giugno del 2012 quando il giovane, accusando forti dolori al torace, si sarebbe recato all'ospedale San Carlo di Nancy, dov'era in cura da tempo. I medici della struttura, constatata la gravità della situazione, avrebbero deciso di inviare il paziente al più attrezzato Policlinico Gemelli per una consulenza cardiologica. In quest'ultimo ospedale, l'8 giugno, il ragazzo sarebbe stato ricoverato nel reparto di cardiochirurgia.



Qui, secondo il capo d'imputazione, i medici avrebbero agito con «imprudenza e negligenza, omettendo di disporre ed eseguire con urgenza l'intervento chirurgico finalizzato alla riparazione aortica» che, il 10 giugno, causò il fatale «shock emorragico da rottura dell'aneurisma dell'aorta».

Un intervento ritenuto urgente «considerato che l'aneurisma rilevato – afferma il capo d'imputazione – presentava un diametro di 6,6 cm e quindi di dimensioni ben maggiori di quelle (5,5 cm, ndr) indicate nelle linee guida come indicative per eseguire un intervento di urgenza».



Inoltre i medici, secondo la Procura di Roma, non avrebbero tenuto in considerazione la ben nota tossicodipendenza da cocaina del ragazzo, definita «un moltiplicatore del rischio», che avrebbe richiesto un monitoraggio più accurato del normale.

Soddisfazione per l'avvocato di parte civile, Francesco Palleschi, che ha dichiarato: «Lo stato in cui versava il ragazzo avrebbe richiesto di sottoporre lo stesso ad un intervento urgente ma, anche venendo meno l'urgenza, vi sarebbe stato il problema del monitoraggio che è stato carente».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Ottobre 2014, 10:38
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