Scuola, tutto rinviato. Renzi:
"Faremo le assunzioni dei precari"

Scuola, tutto rinviato. Renzi: "Faremo le assunzioni dei precari"

di Lorena Loiacono
ROMA - Tutto rimandato. Eppure sul piatto ci sono 120mila assunzioni subito e altre 60mila nei prossimi tre anni. Ed è per questo che il Consiglio dei ministri di ieri, attesissimo dall’esercito di supplenti precari, ha spaccato il mondo della scuola.





Il motivo? Ha dettato solo le linee guida per la scuola mentre il decreto per le assunzioni non si farà e, all’ultimo minuto, è slittato anche il disegno di legge, a martedì prossimo. Quando la palla passerà al Parlamento, come da iter.



Inizialmente si era parlato di un decreto legge per assicurare le assunzioni entro settembre, una possibilità saltata all’insaputa del ministro Giannini apparsa per questo decisamente contrariata soprattutto dopo il suo recente ingresso nelle fila del Pd. Sia perché mancava l’urgenza per giustificare uno strumento come il decreto sia per rispettare l’indirizzo del Presidente della Repubblica sul coinvolgimento delle opposizioni. Ma ieri, quando si pensava che sarebbe potuto arrivare un decreto riservato solo alle assunzioni, è saltato anche il ddl. Oltre ai nervi dei 150mila precari iscritti nelle graduatorie ad esaurimento da cui sarebbero usciti i 120mila nuovi docenti. Ed ora ci si interroga se il Parlamento avrà intenzione di correre sui tempi e arrivare a settembre con i docenti di ruolo tutti in cattedra. Per Renzi, si può fare.



«Non slitteranno le assunzioni dei precari a partire dal 1° settembre - ha assicurato il Presidente del Consiglio - perché i soldi ci sono: un miliardo subito che diventeranno tre nel 2016. Non c’è nessun passo indietro del governo». E in tarda serata su Facebook il Premier scrive che «una parte degli insegnanti ancora nel 2015 dovrà essere assunta con il vecchio sistema dei supplenti a tempo determinato».



Ma i docenti tremano. Per i sindacati infatti «il tempo è scaduto. - spiega Marcello Pacifico, segretario Anief - se si continua così, si mette a rischio l’avvio del nuovo anno scolastico, che potrebbe essere contrassegnato da cambi di docenti in corsa e assunzioni d’ufficio prodotte dai giudici. I ripensamenti, semmai, devono essere fatti sulla cervellotica decisione di introdurre gli aumenti stipendiali per il 70% legandoli al merito, in cambio in pratica di prestazioni occasionali. Mentre gli stipendi si avvicinano alla soglia di povertà». Intanto le linee guida illustrate da Giannini assicurano la copertura di tutti i posti vacanti con docenti di ruolo e non annuali, le nuove misure per la carriera dei docenti e la riforma della scuola dell’infanzia.



Tra le novità che faranno più discutere, spicca la possibilità di detrazioni fiscali per chi frequenta le scuole paritarie.





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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Marzo 2015, 09:05
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