Scontri Ast, il Viminale difende gli agenti:
ma quelle manganellate si potevano evitare

Scontri Ast, il Viminale difende gli agenti: ​ma quelle manganellate si potevano evitare

di Cristiana Mangani
«Forse quelle manganellate si dovevano evitare», sono gli stessi poliziotti ad ammetterlo, sebbene insistano: «Gli operai hanno tentato di forzare il blocco, hanno lanciato oggetti. Anche tra i nostri ci sono feriti. Non potevamo permettere che la protesta arrivasse alla stazione Termini». Pomeriggio di fuoco, ieri, al Viminale. Dopo gli scontri davanti all'ambasciata tedesca e alle proteste del sindacato dei lavoratori, il ministro Alfano ha indetto un vertice con il capo della Polizia Pansa. «Bisogna ricostruire come sono andati i fatti e anche con urgenza», ha sollecitato il responsabile dell'Interno. Le polemiche montano. Tra le forze dell'ordine vige da sempre la regola che bisogna evitare ad ogni costo lo scontro con i lavoratori. Qualcosa, però, è andata storta.







LE REAZIONI È lo stesso segretario del sindacato di polizia della Cgil, Daniele Tissone, a confermarlo: «Quanto accaduto a Roma è quanto non dovrebbe mai accadere. Le vertenze nelle quali sono coinvolti i lavoratori con le loro famiglie e il loro futuro, non possono e non devono degenerare nell'ordine pubblico che contrappone altri lavoratori. Riteniamo necessaria un'assunzione di responsabilità della politica, affinché vi siano impegno e risposte».



Di diverso avviso il segretario generale del Sap, Gianni Tonelli: «È chiaro che ci sono stati dei disordini, ma questo è avvenuto perché qualcuno all'interno della manifestazione, probabilmente esasperato, è andato al di là del consentito e ha reso necessaria una carica di alleggerimento. Ora tutti i poliziotti italiani si aspettano una netta presa di posizione dei vertici del Dipartimento della pubblica sicurezza in loro difesa».



LA QUESTURA La Questura, dal canto suo, è certa di aver agito nell'unico modo possibile. La città era accerchiata da manifestazioni di proteste ed eventi internazionali, oltre dieci, che hanno richiesto un intervento massiccio di forze dell'ordine. I 500 operai arrivati da Terni avevano chiesto l'autorizzazione per il presidio davanti all'ambasciata della Germania. Dopo l'incontro con un funzionario tedesco - è la ricostruzione di via di San Vitale - i lavoratori hanno minacciato di occupare Termini, di raggiungere il ministero dell'Economia, dove era in corso un'altra protesta di operai.



Sono iniziati i lanci di bottiglie, alcuni poliziotti sono rimasti feriti. Non gli si poteva consentire di forzare il blocco». Il resto sono quei manganelli che si vedono nei video: una carica breve, di pochi secondi. Finisce lì, il corteo verrà autorizzato a proseguire fino al ministero dell'Economia. La polemica politica infuria. E in serata la Fiom insiste: «La questura smentisca la sua ricostruzione».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Ottobre 2014, 12:55