Renzi frena sul reato di clandestinità:
"Depenalizzazione con calma"

Renzi frena sul reato di clandestinità: "Depenalizzazione con calma"

di Valeria Arnaldi
«Sul tema dell'immigrazione clandestina il reato in quanto tale, secondo i magistrati e gli esperti, non serve, anzi crea problemi e intasa i tribunali. Ma è anche vero che c’è una percezione di insicurezza da parte dei cittadini, per cui questo percorso di cambiamento delle regole lo faremo con calma, tutti insieme e senza fretta». Così il premier Matteo Renzi, intervistato dal Tg1, ha annunciato che la riforma del reato di clandestinità «non sarà nel provvedimento di venerdì prossimo in consiglio dei ministri».


Una precisazione dovuta, visto il dibattito accesosi nelle ultime e ore e, soprattutto, l’appello lanciato dal Capo della Polizia, Alessandro Pansa, che sottolineando l’intasamento delle procure e le difficoltà del comparto sicurezza, ha ribadito la necessità di un intervento di riforma, «con un meccanismo che renda più agevole la gestione degli immigrati quando transitano per i nostri confini in maniera illegale, in modo da gestire meglio l’attività investigativa».

Una linea che Renzi afferma di sposare, ma con i giusti tempi. E, più ancora, forse, con le giuste prospettive e collaborazioni. «L’Italia in questi anni ha fatto tutte le riforme che per anni erano state soltanto promesse - ha ribadito Renzi - quindi ora noi abbiamo le carte in regola per dire che l'Europa su alcune cosa deve cambiare».

E, ancora più chiaro: «È finito il tempo in cui l'Europa ci dava le lezioni o i compiti da fare. L'Italia c'è e si farà sentire». E si faranno sentire gli italiani, a partire dal referendum costituzionale sul bicameralismo perfetto, che si terrà a ottobre. La riforma, per Renzi, rimane «la madre di tutte le battaglie. Sono convinto - conclude il premier - che gli italiani saranno dalla nostra parte».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Gennaio 2016, 11:00
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