Renzi da Fazio annuncia: "Calenda ministro dello Sviluppo. Da giovedì sì alle unioni civili"

Renzi in tv da Fazio annuncia: "Calenda ministro dello Sviluppo, da giovedì sì alle unioni civili"
Il premier Matteo Renzi ha annunciato stasera su Rai 3 che entro giovedì la legge sulle Unioni civili verrà approvata. Il governo, ha precisato renzi, metterà la fiducia sul provvedimento.

«Il prossimo sabato questo paese avrà una legge sui diritti civili. Domani inizia l'iter alla Camera. Mercoledì o giovedì l'Italia avrà una legge sui diritti civili. Metteremo la fiducia, credo che la voteranno in tanti. Io mi sento molto tranquillo, altre volte ho rischiato di più. Questa legge passa», ha detto Renzi a Che tempo che fa su Rai 3 intervistato da Fabio Fazio. «È una cosa bella per tutti e non solo per gli omosessuali». 

Per quanto riguarda la nomina del ministro dello Sviluppo economico, dopo le dimissioni di Federica Guidi, Renzi ha annunciato che verrà nominato Carlo Calenda, che era già stato vice dello stesso dicastero prima di essere inviato a bruxelles a fare il rappresentante dell'Italia. Il premier ha detto che Calenda giurerà in settimana al Quirinale.

L'ipotesi di un muro al Brennero è un «tentativo di propaganda strumentale e squallido solo da campagna elettorale, tant'è che cambiano posizione» di volta in volta «in maniera strumentale. Il problema è che in Europa si gioca sulla paura dell'altro e si tirano su muri. Ma il muro al Brennero non si fa perchè è contro le regole europee, contro la storia, contro il futuro», ha poi detto il premier tornando ad attaccare l'Austria.

«La questione morale esiste, sì. Chi la nega, nega la realtà. In tanti la negano ma esiste è un dato di fatto: abbiamo 50 mila amministratori e in troppi casi le cose non girano», ha quindi sottolineato il premier, sottolineando però al contempo l'importanza di «aspettare sempre le sentenze».

«Io non ne posso più di discussioni sterili, filosofiche degli ultime 20 anni sul rapporto fra giudici e politici. A me i giudici non fanno paura, perché i cittadini onesti non hanno paura. Io li rispetto e aspetto le sentenze», ha poi ribadito Renzi. «Non ci metto il naso nelle vostre discussioni interne, alcuni vorrebbero trascinarmi nei rapporti tra giudici e politici. Io dico cari giudici fate il vostro lavoro, io faccio il mio. Il resto è parapiglia politico di basso livello: facciano le interviste che vogliono», ha insistito Renzi. «Non mi trascineranno a gridare ai complotti, a fare polemiche con i magistrati. Loro fanno polemiche con me? Affari loro».

«La giudice di Lodi è stata criticata per la sua età, mi dispiace - ha osservato ancora il premier -. C'è il Csm ma non criticatela per l'età. Io sono uno di quelli che non ha paura dei magistrati, alcun tipo di preoccupazione rispetto al fatto che possano svolgere un ruolo ulteriore. Gli dico andate a sentenza, siamo dalla vostra parte, fate i processi perché non è vero che la prescrizione vi blocca, in alcuni casi non insiste per niente», ha aggiunto Renzi. «Ora nessuno parla più di Potenza ma voglio i nomi e cognomi di chi è colpevole. Non mi troverete mai a differenza di altri a gridare al complotto o fare polemica contro i magistrati. Non darò mai la soddisfazione a nessuno di dire che ho criticato un magistrato. Viva i magistrati, facciano le sentenze».

«Se io perdo, con che faccia rimango, non si può fare finta di niente. Ma non è che vado a casa, smetto di fare politica. Non è personalizzazione ma serietà. Lo so che si aggrappano alla poltrona ma non posso fare finta di niente», ha quindi ripetuto Renzi parlando del referendum sulla riforma costituzionale. «Spero di vincere», ha comunque aggiunto il premier.
 
«Quando hai una macchina complessa come il Pd puoi dire sì, possiamo fare più e meglio ma abbiamo fatto passi in avanti», ha sottolineato ancora il premier parlando delle candidature del partito. «A Platì la candidata che avrei voluto ha detto che non si è candidata dicendo "il Pd locale non mi ha sostenuto". Ma il dato di fatto è che quando a Ercolano ho commissariato un intero partito e ho imposto un candidato sindaco che la camorra minaccia una volta alla settimana - perché questi animali hanno del metodo - lui ha vinto contro il parere di tutti. Lui è il simbolo del Pd che riparte: certo, dobbiamo farlo tutti insieme. In alcuni casi siamo riusciti in altri meno, non sempre in una grande comunità si riesce a fare tutto». 

 
Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Maggio 2016, 21:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA