Renzi: "L'elezione di Mattarella mette il turbo
alle riforme. FI non ci sta? Le faremo da soli"

Renzi: "L'elezione di Mattarella mette il turbo alle riforme"
ROMA - ​«Alla Camera Fi non è importante dal punto di vista numerico ma come idea di riforme condivise. Credo che Fi abbia interesse a starci ma non ha senso rimettere in discussione tutto, noi si va avanti comunque, se non vogliono andiamo avanti anche senza». Arriva molto chiaro il messaggio dal premier Matteo Renzi, all'indomani dell'elezione di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica che ha messo in discussione il patto del Nazareno stretto da Pd e Fi.



«Il centrodestra ha divisioni al proprio interno, capisco anche il Pd, le ha e le avrà ma Berlusconi ha detto che Mattarella è una persona assolutamente per bene», ha sottolineato Renzi in un'intervista a Rtl, ribadendo: «L'elezione del Capo dello Stato mette il turbo, non rallenta le riforme. Avanti tutta, io non passo i prossimi mesi a parlare con i partitini ma tra gli italiani per rimettere in moto il paese».



STOCCATA A BERSANI Il presidente del Consiglio ha poi risposto a Pier Luigi Bersani, per il quale il nuovo capo dello Stato sarà puntiglioso nel vaglio delle riforme costituzionali: «Non è che Napolitano fosse meno rigoroso o attento, evitiamo di mettere in mezzo il Capo dello Stato. Le riforme vanno avanti perchè servono all'Italia e agli italiani». «Siamo molto contenti», ha affermato Renzi, «l'elezione del presidente della Repubblica è un bel momento per tutti gli italiani. Poi ci sono le polemiche dei partiti che lasciano il tempo che trovano».



SU NCD «Oggi bisogna lavorare con calma, chi ha da leccarsi le ferite lo faccia ma non c'è bisogno di discussioni polemiche. Abbiamo eletto un galantuomo, il giorno dopo si deve rilanciare, le discussioni fanno vecchia politica. Siamo qui a governare l'Italia non a compattare le alleanze interne», ha detto Renzi riferendosi ai malumori di Ncd.



GRILLO SULL'AVENTINO «Grillo e Berlusconi sconfitti? È una lettura politichese. Grillo deve però decidere una volta per tutte, ha mandato 150 persone in Parlamento e la gente che li ha votati vuole un cambiamento. I Cinque Stelle invece stanno fermi, arroccati, stanno su una sorta di Aventino, ritirati nel loro angolo».



EVASORI «Sulla norma del 3% stiamo valutando, verificando, vedremo se cambiarla e come. Il senso è che se fai il furbo e ti becco ti stango, ti faccio pagare il doppio ma diamo corso al processo penale se c'è buona fede. Berlusconi non c'entra niente ma bisogna dividere tra gli evasori e chi fa errori in buona fede». Così il premier Matteo Renzi, a Rtl, difende la norma della delega fiscale che tornerà in consiglio dei ministri il 20 febbraio dopo le polemiche. «Quando sento che in Italia sono tutti evasori mi indigno...Ci sono persone che devono avere regole certe e chiare e per questo avevano pensato alla norma del 3 per cento per intervenire su chi è in buona fede».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Febbraio 2015, 13:37
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