Renzi: "De Gennaro non si tocca, col Def nessun
taglio ai comuni". Italicum, Boschi fa il falco

Renzi: "De Gennaro non si tocca, col Def nessun ​taglio ai comuni". Italicum, Boschi fa il falco

di Alessandra Severini
ROMA - Gianni De Gennaro non si tocca. È lo stesso Matteo Renzi a confermare la fiducia al presidente di Finmeccanica finito al centro delle polemiche dopo la sentenza della Corte di Strasburgo che condanna l'Italia per i fatti avvenuti alla scuola Diaz durante il G8 di Genova nel luglio 2001, quando De Gennaro era a capo della polizia.





Il premier dunque prende le distanze dalle opinioni manifestate dal presidente del Pd Orfini (che in realtà poco seguito avevano trovato nel partito). Ma Orfini mostra di non voler cambiare idea e twitta polemico: «Resto della mia idea: il cambiamento che il Pd sta promuovendo nel paese non dovrebbe fermarsi di fronte alla porta dei soliti noti». In difesa di De Gennaro si è schierato anche il presidente dell'Authority anticorruzione Raffaele Cantone: «È stato indagato e assolto. Non può pagare le responsabilità complessive di una macchina intera».



Intanto la Camera ha approvato il ddl sul reato di tortura. Le pene previste vanno fino a 10 anni per i privati e fino a 15 per i pubblici ufficiali. Previsto anche il reato di istigazione alla tortura per incaricati di pubblico servizio e divieto di espulsioni o respingimenti verso uno Stato nel quale, basandosi su fondati motivi, il respinto rischi di essere sottoposto a tortura.



Intanto Renzi ha nominato il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio al posto di Graziano Delrio. E' Claudio De Vincenti, romano, 66 anni, professore di economia, finora viceministro dello Sviluppo economico. Considerato vicino a Bersani, qualcuno legge nella scelta di De Vincenti il tentativo del premier di tendere la mano alla minoranza Pd, infuriata per la vicenda Italicum.



Oggi il Consiglio dei ministri varerà il Documento di economia e finanza. Scongiurata la protesta dei Comuni che temevano nuovi tagli come effetto della spending review da 10 miliardi. Un incontro fra Anci e premier sembra aver riportato il sereno: «Renzi – ha spiegato il presidente dell'Anci, Fassino – ha chiarito che il provvedimento non prevede nuovi tagli a carico dei Comuni».



Rimane invece infuocato il clima intorno alla riforma elettorale. Nella riunione del Gruppo parlamentare Pd della Camera, in programma mercoledì prossimo, a cui parteciperà lo stesso Matteo Renzi, alla minoranza verrà chiesto di votare a favore del testo. “Nel confronto si prendono le idee migliori - ha detto chiaramente il ministro Maria Elena Boschi - ma poi si decide a maggioranza e la minoranza si adegua». Il governo non esclude un possibile ricorso alla fiducia.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Aprile 2015, 14:05
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