Maroni: "Non mi dimetto, chiarirò tutto".
E la maggioranza in Regione lo applaude

Maroni: "Non mi dimetto, chiarirò tutto". ​E la maggioranza in Regione lo applaude

di Alessandro Franzi
Roberto Maroni va avanti. Sono tranquillo, la legge sempre stata il mio faro ha spiegato il presidente della Lombardia intervenendo ieri pomeriggio davanti al Consiglio regionale per parlare - con un intervento breve - dell'indagine a suo carico per presunte pressioni allo scopo di affidare incarichi collegati a Expo a due donne di sua conoscenza.





«Attendo che il magistrato inquirenti mi chiami, per chiarire - ha detto Maroni - sono tranquillo e fiducioso che le cose saranno al più presto chiarite. Tutto è stato regolare e trasparente». Nulla da rimproverarsi, dunque, per gli incarichi assegnati a Mara Carluccio (tramite “bando pubblico della società Eupolis”) e Maria Grazia Paturzo. Dalla sua maggioranza di centrodestra, del resto, il governatore leghista non ha alcunché da temere. Ieri nel tardo pomeriggio, al suo arrivo nell'Aula del Pirellone, Maroni è stato circondato da assessori e consiglieri per un lungo applauso e tante strette di mano.



«Se parliamo di incarichi fiduciari - è il ragionamento del capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo - la Regione Lombardia mette persone di propria fiducia, non vedo dov'è lo scandalo. Io piuttosto vedo un disegno per delegittimare le Regioni e riportare tutti i poteri a Roma».

Il dibattito in Aula si è alla fine avvitato su una discussione su come sia legittimo lo strumento della “segnalazione” per incarichi politici fiduciari. Il capogruppo del Pd, Enrico Brambilla, ha sventolato di fronte a Maroni i contratti di altri tre consulenti esterni che sarebbero stati assunti sempre da Eupolis in quanto vicini alla Lega, «come un ex direttore del Tg Nord: nulla che interessi la magistratura, ma...».



«Se facciamo la gara dei curricula ci divertiamo - ha replicato fra gli altri Riccardo De Corato, capogruppo di Fdi - non solo per quello che succede al Comune di Milano, ma anche nelle Regioni rosse, dove da 50 anni se non hai una tessera non vai da nessuna parte».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Luglio 2014, 11:37
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