Omicidio stradale, primo sì in Commissione:
"12 anni se sotto effetto di alcol e droghe"

Omicidio stradale, primo sì in Commissione: "12 anni se sotto effetto di alcol e droghe"

di Giorgio Ursicino
ROMA - Non è ancora legge, ma ormai manca pochissimo. Chi uccide sulle strade italiane sarà accusato di omicidio e rischia pene pesantissime con la reclusione fino a 12 anni e il ritiro del permesso di guidare anche per trenta.





Non è proprio l’ergastolo della patente, ma poco ci manca. La svolta è arrivata ieri in Commissione Giustizia del Senato dove è stato approvato (all’unanimità sulla maggior parte dei punti) il testo che contiene questi provvedimenti e che, nella prima decade di giugno, andrà in discussione in Aula per entrare a far parte del codice penale nell’anno in corso. L’iter sarà veloce perché tutte le forze politiche spingono in questa direzione. Ci saranno degli aggiustamenti per migliorare ulteriormente la norma ed integrarla con quelle già in vigore, ma la sostanza non cambierà. Chi causa la morte di qualcuno mentre è al volante in stato di alterazione, cioè sotto l’effetto di alcol o droghe, rischia il carcere da 8 a 12 anni. Ma finirà in prigione anche se chi guida è sobrio, ma commette infrazioni gravissime.



Reclusione da 7 a 10 anni, infatti, per chi causa un incidente mortale passando con il rosso, circolando contromano, andando al doppio della velocità consentita o invertendo il senso di marcia dove non c’è visibilità (dossi e curve) o nei pressi di incroci. Pure la pena accessoria delle revoca della patente è molto pesante e, se si commettono più infrazioni contemporaneamente, può arrivare a 30 anni. È prevista anche la sospensione immediata del permesso di guida fino ad un massimo di cinque anni in attesa del processo fino all’ultimo grado di giudizio. Soddisfazione da parte di tutti, per un senso di giustizia nei confronti dei parenti delle vittime e nella speranza che le pene più severe facciano da deterrente per migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero delle vittime, spesso molto giovani.



Ogni anno, infatti, oltre un milione di persone perdono la vita sulle strade di tutto il mondo, più di tremila in Italia. E la maggior parte delle volte la causa è proprio il comportamento di chi guida, per disattenzione o imprudenza. In attesa delle auto capaci di guidarsi da sole o dotate di così tanti automatismi da tenere sotto controllo l’indisciplina degli automobilisti scorretti, il provvedimento è una risposta obbligata alla richiesta di sicurezza e di legalità. Per evitare ancora che chi spezza una vita innocente continua a viaggiare senza pagare. L’auto è un bene sociale, prezioso. Va salvaguardato e difeso perché consente di spostarsi e garantisce la libertà individuale. Ma se male utilizzato è più pericoloso di un’arma.



I COMMENTI SU LEGGO FACEBOOK






#Omicidiostradale, sì del Senato: 12 anni se sotto effetto di alcol e droghe.
Ritiro #patente 30 anni
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Mercoledì 20 maggio 2015




Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Maggio 2015, 08:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA