Italicum, Renzi scrive ai suoi: "Basta divisioni,
c'è in ballo la dignità del Partito Democratico"

Italicum, Renzi: "C'è in ballo la dignità del Pd"

di Alessandra Severini
ROMA - Tutto dipende dalla legge elettorale. La vita del governo, ma anche quella del Pd.





Lo dice chiaramente ai suoi il premier-segretario in vista dei rischiosi voti sull’Italicum. «Non approvare la legge elettorale adesso significherebbe bloccare il cammino di riforme di questa legislatura - scrive Matteo Renzi in una lettera inviata a tutti i presidenti di circolo del Pd - E significherebbe dire che il Pd non è la forza che cambia il Paese, ma il partito che blocca il cambiamento». E dunque, «nel voto di queste ore c’è in ballo la legge elettorale, certo. Ma anche e soprattutto la dignità del nostro partito».

Si allontana intanto il rischio di un voto di fiducia già oggi sulle pregiudiziali.



«Mi pare che non ci sia la volontà di ricorrere alla fiducia» ha detto il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. E comunque, aggiunge l’altro vicesegretario Debora Serracchiani, «cercheremo in tutti modi di evitarla» anche nei voti successivi. Insomma il premier sembra tendere la mano ai ribelli, o almeno ad una parte di loro. Così anche il ministro delle Riforme Boschi torna a “tentarli” aprendo a possibili modifiche della «riforma costituzionale» anche se «non può essere un baratto» con il voto sull’Italicum.



I toni comunque sono più morbidi, i volti più distesi. Alla fine i renziani sono convinti che i ribelli che non voteranno la legge elettorale saranno pochi, forse qualche decina. Tali da non impensierire la maggioranza. E per provocare fibrillazioni all’interno di una minoranza dem già frammentata, il premier starebbe valutando la possibilità di offrire la presidenza del gruppo alla Camera ad un esponente della sinistra dem.
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Aprile 2015, 08:54