Governo Gentiloni, ecco i nuovi nomi nella squadra dei ministri

Governo Gentiloni, ecco i nuovi nomi nella squadra dei ministri
Non sono molti i nomi nuovi fra i ministri della squadra di governo di Paolo Gentiloni. Ecco i nomi di quelli che non erano in carica con il governo di Matteo Renzi. Nel nuovo esecutivo sono presenti sei donne, una in meno rispetto al governo Renzi.

Marco Minniti (ministro dell'Interno)
Dalla svolta nell'Intelligence, con gli 007 che escono dall'ombra e dialogano con i cittadini, al Viminale. Domenico Minniti detto Marco, è il nuovo ministro dell'Interno. Nato a Reggio Calabria il 6 giugno 1956, Minniti lascia la delega ai Servizi ricoperta sin dall'inizio della legislatura con il governo Letta e poi confermata con Renzi. Laureato in filosofia, ha iniziato la sua carriera politica in Calabria, sua terra d'origine. Deputato nella XIV, XV e XVI legislatura, Minniti è stato eletto senatore nella XVII Legislatura nella circoscrizione Calabria come capolista del Pd, partito in cui ha svolto negli anni ruoli di primo piano, tra i quali "ministro ombra" dell'Interno e responsabile nazionale per la verifica dell'attuazione del programma del governo Monti.

È stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo D'Alema I, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi per le informazioni e la sicurezza nel D'Alema II, coordinatore del Comitato interministeriale per la ricostruzione dei Balcani all'epoca della crisi del Kosovo, sottosegretario alla Difesa nel secondo governo Amato e vice ministro dell'Interno nel secondo governo Prodi. Il 1 dicembre 2009 ha dato vita a Roma alla fondazione Icsa (Intelligence culture and strategic analysis), un centro di analisi ed elaborazione culturale che tratta in modo innovativo i temi della sicurezza, della difesa e dell'intelligence.

Valeria Fedeli (ministro dell'Istruzione)
Sono vice presidente del Senato, dopo essere stata candidata come capolista in Toscana ed eletta senatrice per la prima volta alle elezioni del 24 e 25 febbraio». Così Valeria Fedeli, folta chioma rossa, si presenta nel suo sito. Da stasera è il nuovo ministro dell'Istruzione del governo Gentiloni. Fedeli arriva alla politica dopo una lunga esperienza nella Cgil. Fedeli, nata a Treviglio (Bg) il 29 luglio 1949, inizia la sua attività nel sindacato a Milano alla fine degli anni '70 entrando nella Cgil. Si trasferisce poi nel 1982 a Roma, per assumere incarichi di segreteria prima nel settore pubblico e poi nel tessile. Dal 2000 fino al 2010 guiderà come segretaria generale, la categoria dei lavoratori tessili della Cgil.Nel 2012 lascia il sindacato per candidarsi nelle liste del Partito Democratico come capolista in Toscana per il Senato della Repubblica. Eletta senatrice nelle elezioni politiche italiane del 2013, il 21 marzo 2013 è eletta vice presidente del Senato della Repubblica per il Pd. Tra i vari disegni di legge presentati come primo firmatario si ricorda quello per l'istituzione di una Commissione parlamentare sul fenomeno dei femminicidi che raccolse tra i cofirmatari l'appoggio di molti esponenti di forze politiche anche di opposizione.

Anna Finocchiaro (ministro dei Rapporti con il Parlamento)

A quasi 20 anni dalla nomina a ministro per le Pari Opportunità del primo esecutivo Prodi, Anna Finocchiaro rientra nei ranghi governativi come ministro dei Rapporti con il Parlamento, ereditando il ruolo di Maria Elena Boschi. Nata a Modica il 31 marzo del 1955, laureata in Giurisprudenza, nel 1981 entra come funzionario alla Banca d'Italia ma un anno dopo diventa pretore e successivamente sostituto procuratore a Catania. Deputata nel 1987 con il Pci e eletta in seguito con il Pds-Ds, comincia la sua carriera in parlamento, interrotta solo dall'incarico ottenuto al dicastero delle Pari Opportunità. Nel 2001, alle elezioni vinte da Silvio Berlusconi, strappa un seggio con i Ds a Montecitorio e nel 2006 con la legislatura seguente, viene riconfermata ma stavolta al Senato nella lista dell'Unione.

Nel 2007, con la nascita del Pd di cui è una dei fondatori, diventa capogruppo a palazzo Madama. Nel 2008 viene candidata alle regionali in Sicilia ma viene sconfitta senza appello dal candidato del centrodestra Raffaele Lombardo. Presidente della commissione Affari Costituzionali al Senato, in questa legislatura ha lavorato fianco a fianco con il ministro Boschi, all'elaborazione del testo di riforma approvato dal Parlamento ma bocciato il 4 dicembre dagli italiani.

Claudio De Vincenti (ministro Coesione territoriale e Mezzogiorno)
A sessantotto anni (è nato a Roma il 28 ottobre 1948) e dopo cinque in ambito governativo, Claudio De Vincenti compie il "salto" e diventa ministro con la responsabilità per il Mezzogiorno e per la Coesione Territoriale, incarico - quest'ultimo - che fu, nel governo Monti, di un altro economista Fabrizio Barca mentre con Letta l'incarico andò a Carlo Trigilia.
Nel Governo Renzi le deleghe sono state conferite al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, dal 22 febbraio 2014 fino alla sua nomina a Ministro, il 2 aprile 2015. De Vincenti arriva al governo nel 2011 dopo essere stato fra l'altro Professore Ordinario di Economia Politica presso il Dipartimento di Economia e Diritto dell'Università di Roma «La Sapienza» ma anche Consigliere economico presso la Presidenza del Consiglio, il Ministero dell'Economia e finanze, il Ministero della Salute. Autore di numerose pubblicazioni De Vincenti è stato Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico da novembre 2011 a febbraio 2014, quando è stato "promosso" viceministro allo stesso dicastero. Quindi dal 10 aprile 2015 è Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con le funzioni di Segretario del Consiglio dei Ministri.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Dicembre 2016, 19:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA