Cofferati boccia il 'suo' governo. "Abolire
l'articolo 18 è un grave errore politico"

Cofferati boccia il 'suo' governo. "Abolire ​l'articolo 18 è un grave errore politico"
ROMA - Dodici anni fa Sergio Cofferati era al Circo Massimo, davanti a quasi tre milioni di persone, per dire 'n alla modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e difendere il sindacato dalle accuse di alimentare l'odio dopo l'omicidio Biagi. Era il 23 marzo 2002 e 'il cinesè era il segretario della Cgil. Il governo era il Berlusconi II. Dodici anni dopo, Sergio Cofferati è alla seconda legislatura da eurodeputato Pd, dissidente dalla linea ufficiale del partito. Ma considera ancora «un grave errore politico» la cancellazione di fatto dell'art. 18. Definisce «un arretramento grave» l'emendamento presentato dal «suo» governo e si augura che non passi in Parlamento. «L'emendamento presentato dal governo Renzi, che prevede il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio, non esplicitando il mantenimento del reintegro tra queste tutele cancella definitivamente i contenuti dell'art.18» dice Cofferati. Che, da ex sindacalista, osserva: «il reintegro non ha alcun rapporto con l'anzianità di servizio. Le tutele che sono modificabili sono solo quelle del risarcimento salariale». «È un arretramento grave rispetto alla legislazione del lavoro. Spero che il Parlamento non lo approvi» continua Cofferati auspicando che «reintroduca il reintegro nel caso di licenziamento senza giusta causa, garantendo così la necessaria dignità al lavoro e la difesa dalle discriminazioni». E fatica a trovare le parole per esprimere l'effetto che fa la cancellazione di fatto dell'art. 18. «Bruttissimo», dice dopo una lunga pausa. «Considero la cancellazione del reintegro in caso di licenziamenti discriminatori un grave errore politico. Spero ci sia un ripensamento del governo. E nel partito».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Settembre 2014, 20:58
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