Yara, il processo va avanti. I giudici rifiutano
le telecamere: "In aula solo per la sentenza"

Yara, il processo va avanti. I giudici rifiutano le telecamere: "In aula solo per la sentenza"
Le eccezioni preliminari della difesa di Massimo Bossetti, muratore accusato dell'omicidio della piccola Yara Gambirasio, sono state respinte dai giudici. Il processo, pertanto, prosegue.







Le richieste degli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini riguardavano una presunta indeterminatezza del capo di imputazione del quale la difesa di Massimo Bossetti chiedeva la nullità. I giudici hanno invece ritenuto che il capo di imputazione fosse sufficientemente determinato. Respinta anche la richiesta di nullità della relazione del Ris dei carabinieri sul Dna di ignoto 1 che si rivelò essere poi corrispondente a quello del muratore bergamasco.



Il processo per l'omicidio di Yara Gambirasio, dopo la lettura dell'ordinanza relativa alle eccezioni preliminari, prosegue con l'illustrazione delle prove che le parti chiedono siano ammesse al dibattimento. Il pm Letizia Ruggeri ha chiesto circa 120 testi mentre i difensori oltre 700.



TELECAMERE IN AULA I giudici della Corte d'assise di Bergamo hanno ammesso le telecamere nel processo per l'omicidio di Yara Gambirasio unicamente nel momento della lettura della sentenza. Questo affinché non sia turbata la regolarità del dibattimento che riguarda una vicenda 'delicata' e l'audizione come testimoni dei familiari della giovane vittima.

La corte ha deciso che non vi sia un «interesse sociale particolarmente rilevante» che possa mettere in secondo piano quelle che sono le esigenze di regolarità del dibattimento e di tutela delle parti.
Alla presenza delle telecamere in aula si erano opposti il pm e le parti civili, mentre la difesa di Yara Gambirasio si era associata alle richieste delle parti civili stesse. Le telecamere potranno quindi filmare solo la lettura della sentenza.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Luglio 2015, 22:29
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