Vigili, Sala ricorda Savarino. “Più agenti in strada, meno in ufficio”

Vigili, Sala ricorda Savarino. “Più agenti in strada, meno in ufficio”

di Simona Romanò
«Troppi vigili in ufficio. Nessuna caccia alle streghe, ma sto chiedendo di verificare se tutti i permessi sono giustificati».

È il caso sollevato dal sindaco Giuseppe Sala, ieri alla commemorazione per i 5 anni dalla morte dell’agente della polizia locale Nicolò Savarino - al quale è stato intitolato il parco di via Livigno - ucciso in servizio da due rom in fuga su un Suv, che l’hanno investito per sfuggire a un controllo. Sala ricorda Savarino «come un vero figlio di Milano. Un non milanese che è diventato tale interpretando i valori dell’essere milanese». Poi, accelera sulla rivoluzione sul fronte sicurezza soprattutto nelle periferie. E annuncia la linea dura sul versante dei ghisa: «L’obiettivo per il controllo del territorio deve essere di avere quanti più possibile vigili in strada. Lo sappiamo tutti che ora non ci sono».

Da qui, la necessità di controlli a tappeto. Il primo cittadino si riferisce ai 482 ghisa sui 3.080 del corpo che hanno chiesto il “servizio condizionato”, ovvero di lavorare negli uffici e di essere “esonerati” dalla strada per vari motivi, a partire da quelli di salute. «Dobbiamo capire se sono tutti regolari - affonda Sala - è un tema che riguarda Milano come Roma e le altre grandi città. È un momento obiettivamente difficile e penso che sia utile che in questo momento i vigili urbani stiano ancora più vicini ai cittadini, in modo da far sentire la presenza. Su questo lavoreremo, perché i tempi sono delicati e i vigili sono l’asse portante del sistema di sicurezza».

Nel quartier generale di piazzale Beccaria già si ragiona su come riorganizzare le attività, partendo dallo stanare i furbetti che vogliono stare dietro la scrivania, al caldo, evitando di essere operativi. «Colpiamo i disonesti - commenta Daniele Vincini del Sulpm, che ha già incontrato il comandante Antonio Barbato, ieri alla commemorazione - ma non dobbiamo punire in modo indiscriminato, penalizzando da subito i 482 casi di “servizio condizionato”. Chiediamo severità, perché in effetti ci sembrano eccessivi».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Gennaio 2017, 09:07
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