"La terapia non è sicura", il giudice vieta ai genitori di portare la bimba malata di cancro all'estero

"La terapia non è sicura", il giudice vieta ai genitori di portare la bimba malata di cancro all'estero
Volevano portare all'estero la loro figlioletta di tre anni, colpita da un grave tumore al cervello, per delle presunte terapie rivoluzionarie, ma i loro piani sono stati bloccati in tempo dalla Procura della Repubblica per i minorenni di Milano, intervenuta a seguito della segnalazione dell'Istituto oncologico (caso rarissimo, come riporta Repubblica.it).

Alla piccola era stato diagnosticato un glioblastoma, e una volta ricoverata a Milano per il primo ciclo di chemioterapia aveva mostrato incredibili miglioramenti: non aveva perso i capelli e non aveva mai avvertito nausea, mentre il tumore non si era espanso. Tuttavia, i genitori avevano deciso di rivolgersi ad alcuni centri all'estero, optando poi per il ricovero in Israele, per un ciclo di biopsia. A nulla erano valse le richieste dell'Istituto oncologico di documentazione scientificamente provata da parte del medico israeliano Shlomi Constantini, che avrebbe dovuto curare la bimba.

A questo punto è scattata la segnalazione dell'Istituto alla Procura per i minorenni, dove i pm hanno chiesto di sospendere la responsabilità genitoriale, per poter fermare in tempo la partenza della famiglia per il Medio Oriente. Il 10 febbraio, tre giorni prima della partenza, i giudici accolgono la richiesta e impediscono la partenza. Oggi la piccola si trova ricoverata in un'altra struttura italiana, scelta direttamente dalla famiglia su concessione del tribunale.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Marzo 2017, 12:24
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