Le tele trafugate dai nazisti tornano
in Italia: tre saranno esposte a Brera

Le tele trafugate dai nazisti tornano in Italia: tre saranno esposte a Brera

di Salvatore Garzillo
Dopo oltre 75 anni tornano alla luce tre quadri del XV secolo che erano stati sequestrati dai nazisti a una famiglia nobile in Italia.

Questa storia inizia nel 1940, quando i militari della 16° Divisione corazzata SS si presentano alla villa di Camaiore (Lucca) del principe di Lussemburgo Felice Borbone-Parma per sequestrare la loro collezione d'arte. Eseguono una legge che prevede la confisca dei beni degli stranieri appartenenti a Stati nemici.

Le opere finiscono nel Castello di Dornsberg, nei pressi di Merano (BZ), residenza del Generale Wolff, capo delle SS in Italia, da dove sarebbero stati trasportati in Germania. Ma nel 45, però, furono recuperati dai militari della 5° Armata americana, più noti come Monuments men, un gruppo di 350 tra uomini e donne appartenenti a 13 Paesi diversi che, tra il 1943 e il 1951, furono impiegati per recuperare le opere d'arte trafugate dal Reich. Quaranta delle opere prese al principe di Lussemburgo erano sparite.

Ora tre sono state recuperate dai carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Monza: un dipinto olio su tela attribuito a Giovanni Battista Cima, raffigurante Madonna con Bambino; un dipinto tempera su tavola a fondo oro attribuito a Alesso Baldovinetti raffigurante Trinità; un dipinto olio su tela firmato da Girolamo Dai Libri, raffigurante Gesù al Tempio.Nel 1949 i Borbone - Parma hanno ottenuto un sostanzioso risarcimento per le opere sparite, per cui oggi gli eredi non possono vantare alcun diritto: le tele ora sono proprietà dello Stato italiano e sono state affidate alla Pinacoteca di Brera.

Per ritrovare i quadri i carabinieri hanno avviato una lunga e complessa indagine che si è servita anche di molte riviste dell'epoca che pubblicarono foto di mostre ed eventi privati in case importanti. E infatti le opere erano finite nel salotto di due collezionisti milanesi che li hanno ricevuti in eredità da parenti. Per questo, non essendoci dolo, cadrà la loro accusa di ricettazione.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Aprile 2016, 10:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA