Arrestato Mantovani, vicepresidente della
Regione Lombardia: indagato un assessore

Arrestato Mantovani, vicepresidente della Regione Lombardia

di Benedetta Dalla Rovere
MILANO - Malgrado il ruolo di assessore alla Sanità, non avrebbe esitato a pilotare una gara da 11 milioni di euro per il trasporto dei malati in dialisi. L'obiettivo? Favorire le onlus del “suo territorio”, quello tra Magenta e Legnano, e tenersi buono un bacino importantissimo di voti.





C'è questo ma anche molto altro dietro l'arresto di Mario Mantovani, vicepresidente della Regione guidata da Maroni. Che ieri si è detto «stupito dell'arresto». Il politico 65enne, berlusconiano della prima ora, è finito in carcere a San Vittore nel giorno in cui doveva aprire la “giornata della trasparenza” in Regione. In manette anche il suo braccio destro Giacomo Di Capua e all'ingegnere del Provveditorato Opere Pubbliche, Angelo Bianchi. Corruzione, concussione e turbativa d'asta i reati ipotizzati a vario titolo dalla procura. Per tutti e tre il gip Stefania Pepe parla di «spiccata capacità criminale» e di «propensione alla violazione delle regole».



Molte di più, però, le persone iscritte nel registro degli indagati: ce ne sono 12 nel filone dell'inchiesta conclusosi ieri, compresi altri collaboratori di Mantovani al Pirellone. Tra gli indagati c'è Massimo Garavaglia, assessore all'Economia regionale, che avrebbe agito con Mantovani per truccare la gara d'appalto bandita dal Pirellone per il trasporto dei dializzati.



In Regione l'arresto è stato un terremoto. L'opposizione chiede le dimissioni di Maroni. Pd e 5 Stelle preparano una mozione di sfiducia da presentare in Consiglio la prossima settimana. Ma Lega e Forza Italia fanno quadrato intorno a Mantovani. «Sputtanato un leghista onesto e concreto» sbotta Salvini. Lo difende anche Berlusconi: «È una persona corretta».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Ottobre 2015, 08:07
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