"Supplenze aperte anche a docenti stranieri",
il Tribunale di Milano rivoluziona la scuola

"Supplenze aperte anche a docenti stranieri", ​il Tribunale di Milano rivoluziona la scuola

di Paola Pastorini
Potrebbe aprirsi una piccola ma sostanziale rivoluzione nella scuola italiana dopo la decisione del Tribunale di Milano sulle graduatorie per le supplenze nelle scuole.





Infatti ieri il Tribunale, accogliendo il ricorso dell'Associazione studi giuridici sull'immigrazione, di Avvocati per niente onlus e Cub Sur Scuola Università Ricerca, ha stabilito che è discriminatorio il requisito della cittadinanza italiana o comunitaria per la formazione delle graduatorie triennali di circolo e di istituto per le supplenze di insegnamento. Il Tribunale, tra l'altro, ha bocciato anche la clausola di priorità nell'insegnamento delle lingue straniere assegnata agli insegnanti italiani.



Le associazioni e il sindacato nel loro ricorso avevano segnalato che ai bandi per le supplenze, essendo concorsi pubblici, devono poter concorrere anche gli stranieri, come prevedono disposizioni di legge anche comunitarie. Il Tribunale ha ordinato la riapertura dei termini per proporre domanda e la conseguente riformulazione della graduatoria. Le associazioni e l'organizzazione sindacale adesso si augurano, come si legge in una nota, che «si possa definitivamente chiudere la faticosa fase di non applicazione delle norme in tema di accesso degli stranieri al pubblico impiego».



Perplessità dalla politica, soprattutto in casa del centrodestra. Tuona Massimiliano Bastoni, consigliere comunale della Lega Nord: «Il Tribunale ha ritenuto discriminatorio il bando del Miur sulle graduatorie per i supplenti. A questo punto ci chiediamo se il termine di cittadinanza abbia ancora un senso, ovvero se essere cittadini italiani costituisca tutt'oggi una tutela giuridica». E aggiunge: «Ci chiediamo anche perché per un italiano essere cittadino del suo Stato implichi diritti e doveri reciproci, mentre per uno straniero che giunge in Italia esistano solo diritti».
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Marzo 2015, 10:04
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