Referendum, Sala: “Non cambia nulla, il Patto per Milano e i fondi post Expo restano”

Referendum, Sala: “Non cambia nulla, il Patto per Milano e i fondi post Expo restano”

di Simona Romanò
Per Milano, dove il sì ha trionfato in netta controtendenza, «non cambierà nulla». Così il sindaco Giuseppe Sala ha rassicurato ieri, il giorno dopo la vittoria a valanga del no al referendum e le dimissioni del premier Matteo Renzi, sempre attento al capoluogo lombardo. Nessun pericolo per il futuro della città che, fedele a Renzi, si è espressa a favore della riforma costituzionale: il fronte del sì infatti ha raggiunto il 51,1%. «È un buon segno, è il riconoscimento del lavoro che stiamo facendo», ha commentato Sala, dichiarandosi «tranquillo» per ciò che accadrà.

Qualche conseguenza sul Patto per Milano siglato lo scorso settembre? «Milano certamente ha bisogno delle risorse e dell’appoggio del governo, ma qualunque esecutivo ha bisogno di noi, visto che quando tutti guardano l’Italia guardano proprio a Milano», ha risposto il sindaco. Ha poi svelato di aver scambiato in nottata un paio di messaggi con il premier, che potrebbe confermare la sua visita martedì prossimo per l’inaugurazione della Fondazione Feltrinelli: «Mi ha detto che avremo tratto giovamento dalla prosecuzione del suo governo, ma che comunque Milano è forte e andrà avanti».

Alcuni stanziamenti previsti dall’accordo hanno già ricevuto l’ok. E i fondi promessi non sono a rischio: nessun pericolo anche per il dopo Expo, perché l’Human Technopole sta prendendo forma. Al di là delle rassicurazioni, rimane per il centrosinistra il sapore amore della sconfitta. Il primo cittadino si augura che il «governo venga ricostituito a breve, portandoci presto a votare».

Intanto, stasera si svolgerà un vertice di maggioranza (già programmato) in Comune. «Non temo scossoni - ha dichiarato Sala - non tutti erano per il sì, ma il dibattito al nostro interno è stato molto tranquillo». All’attacco il leader della Lega Matteo Salvini, dopo la maggioranza pro-riforma: «Dobbiamo lavorare di più e prima o poi arriveremo a cogliere la mela anche qui».
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Dicembre 2016, 09:29
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