Prestiti e usura in Lombardia e non solo,
condannati tre camorristi

Prestiti e usura in Lombardia e non solo, condannati tre camorristi

di Angela Calzoni
Avevano creato la Banca della camorra, con tanto di sede in pieno centro a Milano - l'ufficio era ai tavolini di un bar - e un giro di milioni di euro, prestiti a tassi usurari e riciclaggio all'estero, soprattutto in Svizzera e Ungheria. Vincenzo Guida e Alberto Fiorentino, che dagli anni 80 a metà anni '90 facevano parte del clan camorrista della Nuova famiglia, sono stati condannati rispettivamente a 12 anni e 3 mesi di carcere e 8 mila euro di multa e a 10 anni e 8 mesi e 6 mila euro di multa. Lo ha deciso nel primo pomeriggio di ieri il gup Gennaro Mastrangelo al termine del processo con rito abbreviato.

Le indagini sono state coordinate dal pm Francesca Celle e dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e lo scorso novembre - durante l'operazione Risorgimento - hanno dato luogo a una serie di arresti.
Il giudice ha inoltre condannato Alfredo Montefusco a 6 anni di reclusione e 1733 euro di multa e Filippo e Matteo Magnone a 4 anni e 10mila euro di multa e a 2 anni e 2200 euro di multa. Accolta anche la richiesta di patteggiamento per riciclaggio a 2 anni avanzata da Sonia Guida, figlia di Vincenzo, il principale imputato.

Il giudice Mastrangelo, oltre a diverse pene accessorie, per il boss ha disposto, a pena espiata, la misura di sicurezza della libertà vigilata per cinque anni e quella dell'assegnazione a una casa lavoro per quattro anni. Libertà vigilata per cinque anni anche per Fiorentino. Inoltre a Filippo e Matteo Magnone sono stati confiscati rispettivamente 222mila euro e oltre 77mila euro, da restituire ai legittimi proprietari.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2016, 09:18
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