Ferrulli, poliziotti assolti per la morte
del 51enne: "Agenti costretti a immobilizzarlo"

Ferrulli, poliziotti assolti per la morte ​del 51enne: "Agenti costretti a immobilizzarlo"

di Benedetta Dalla Rovere
Non c' stata violenza gratuita ai danni di Michele Ferrulli da parte dei poliziotti che il 30 giugno 2011 lo hanno bloccato a terra in via Varsavia a Milano. Il manovale 51enne, che soffriva di ipertensione, morto poco dopo essere stato ammanettato per un arresto cardiaco.





Per i giudici della Corte d'Assise, dunque, l'operato degli agenti della volante Monforte Bis è perfettamente lecito, come spiegano nelle motivazioni della sentenza con la quale il 3 luglio scorso li hanno assolti «perché il fatto non sussiste».

I poliziotti, dopo una chiamata per schiamazzi notturni, sono arrivati in via Varsavia e hanno trovato Ferrulli vicino ad un bar con due amici romeni. Il 51enne, che aveva bevuto molto, non ha voluto mostrare i documenti, li ha insultati e caricati.



L'arresto, secondo la perizia medica, avrebbe scatenato in lui una «tempesta emotiva» che lo ha portato alla morte. I tre «colpi» che i poliziotti gli hanno dato, non con un manganello ma a mani nude, servivano solo per «vincerne la resistenza».

Di parere contrario il pm Gaetano Ruta, che aveva chiesto per i quattro agenti una condanna a sette anni di carcere per omicidio preterintenzionale.



Secondo i giudici, invece, il pm si sarebbe fatto influenzare dalla «vox populi», credendo alle «voci diffusesi dopo il fatto tra le persone accorse sul posto» in base alle quali il manovale 51enne sarebbe stato ammazzato di botte. A consolidare questa versione, la «diffusione, fin dal giorno successivo al fatto, di un video che per il tenore dei sottotitoli riportati finiva per costituire un esplicito avallo di tale assunto». La figlia di Ferrulli, Domenica, inoltre, avrebbe messo in atto un «condizionamento negativo» nei confronti di alcuni testimoni. Parole che la donna ha definito «offensive».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Ottobre 2014, 09:32
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