Obama strega Milano: "La gente ha i politici che si merita. L'immigrazione colpa del caldo"

Obama strega Milano: "La gente ha i politici che si merita. L'immigrazione colpa del caldo"
Nella sua prima uscita pubblica all'estero da quando non è più presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha difeso l'accordo sul clima firmato a Parigi che il suo successore alla Casa Bianca Donald Trump vorrebbe cancellare. Ma dal palco di Seeds&Chips, summit mondiale dell'innovazione alimentare, ha spiegato che ora che non guida più la maggiore potenza mondiale intende impegnarsi per «formare la prossima generazione di leader e creare una rete globale di giovani attivisti». Per la quale intende coinvolgere anche Matteo Renzi, citato più volte dal palco come «Matteo», così come Letizia Moratti («grazie» per aver voluto Expo a Milano) e il «grande amico» Mario Monti. 
 

Entusiasta Renzi. «Credo che l'idea di Obama di lanciare da Milano una iniziativa per formare le nuove generazioni a livello mondiale sia una cosa fantastica e affascinante e noi lavoreremo nel nostro piccolo, in Italia e in Europa, per aiutarlo. Siamo particolarmente contenti che abbia lanciato questa idea in Italia». «La nuova generazione - ha aggiunto - è quella che può sconfiggere il populismo con il proprio impegno». Obama ha rivolto da Milano un appello ai giovani del mondo. È tempo di impegnarsi contro le fake news e le post-verità con l'idea che un «buon leader sia uno capace di dare potere agli altri, di dare voce a chi non ce l'ha». 
 
 

«Io - ha ricordato in un dialogo pubblico con l'ex cuoco della Casa Bianca Sam Kass - senza internet non sarei stato eletto». E comunque il «suo» web «è già preistoria, oggi si ragiona in termini nuovi, ed è sempre il messaggio ciò che conta». Per questo è doveroso che i giovani si impegnino. È una chiamata, la sua, di portata globale, «per non rovinare il pianeta, e per riuscirci è necessario l'impegno di tutti. »Cominciando magari - ha detto - con lo spegnere la luce quando si esce da una stanza«. »La gente dà la colpa ai politici quando le cose non vanno bene. Ma io dico alla gente 'avete i politici che meritate. Se non votate...'«.

Nessun riferimento esplicito a Donald Trump, a cui comunque non ha mancato di tirare un paio di frecciate. La prima: l'accordo sul clima di Parigi è »significativo« perché le conseguenze del riscaldamento globale si sentiranno »in ogni Paese piccolo o grande che sia«. La seconda: certo »l'attuale amministrazione« sta facendo cose diverse dalla sua ma »questo è quello che succede in democrazia«. E comunque il dibattito è stato utile perché, ad esempio, in California ci sono regole strette per le emissioni delle auto e »nessun produttore potrebbe permettersi di costruire auto in Usa che non si possano vendere in California«.

Impegnarsi contro i cambiamenti climatici e lo spreco alimentare, ha concluso, è un dovere che ciascuno deve sentire in nome dei propri figl. La tecnologia nel mondo »sta creando in molti settori dell'economia alta intensità di capitale e meno richiesta di mano d'opera, e tutto questo diventerà un problema nel mondo avanzato. È una delle cose che mi preoccupa di più: sono certo che in molti Paesi del Medio Oriente e del sud dell'Asia questo è parte del problema che fomenta la radicalizzazione e il terrorismo«.​

LA DIRETTA VIDEO DELLA CNN
 

RENZI LO VEDE NEL BACKSTAGE Il segretario del Pd, Matteo Renzi, è ospite personale di Barack Obama alla fiera di Milano, dove l'ex presidente degli Stati Uniti interviene con il key note speech al summit internazionale di Seed&Chips sulla food innovation. Dopo aver parlato con alcuni startupper prima di pranzo, Renzi ha avuto incontri riservati e ha accolto Obama insieme al ministro delle Politiche Agricole e vicesegretario del Pd, Maurizio Martina, intrattenendosi con lui nel backstage della sala prima dell'avvio ufficiale del convegno. Sulla sua pagina Facebook Martina ha pubblicato: «audaciadellasperanza #obamamilano».



LA FOTO DAVANTI AL CENACOLO Quando si è alla Casa Bianca, per motivi di sicurezza «si vive nella bolla, una prigione, una bella prigione, che non mi manca: adesso posso andare dappertutto ma vengo bloccato dai selfie». Barack Obama continua a essere protetto da una scorta imponente, ma nel discorso di questo pomeriggio alla fiera Seeds&Chips dedicata alla sostenibilità alimentare ha comunque scherzato sulla sua nuova vita da ex presidente degli Stati Uniti. 

La caccia ad avere una foto con lui - anche da parte dei vip nostrani, che si sono messi appositamente in fila - è stata del resto la costante di questi due giorni di visita a Milano, in cui il sindaco Giuseppe Sala gli ha anche consegnato il sigillo della città. «Tornerò presto a trovarvi anche con Michelle», ha promesso Obama. Una piccola folla ha accolto l'ex presidente americano al suo primo impegno della giornata, la visita al Cenacolo di Leonardo da Vinci. Ad accompagnarlo nel refettorio di Santa Maria delle Grazie è stato il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. 


«Straordinario, Leonardo è un genio» ha commentato Obama davanti all'Ultima Cena, dopo che ieri si era soffermato a osservare con lo stesso interesse il Codice Atlantico alla biblioteca Ambrosiana. «Obama - ha raccontato Franceschini - ha sempre detto che ama l'Italia, l'ha visitata diverse volte. L'ultima volta l'ho accolto al Colosseo ed è stato bello vedere nei suoi occhi lo stupore che noi italiani non siamo più capaci di vedere: la sua richiesta di vedere il Cenacolo è segno di una persona di cultura che ama la bellezza e l'Italia».

Finita la visita, Obama è tornato brevemente in albergo, ha quindi raggiunto la Fiera di Rho-Pero dove ha tenuto un discorso sul cibo e il cambiamento climatico in una sala da 3.500 posti, con le ultime file però rimaste vuote. C'è chi ha sborsato 850 euro per poter ascoltare l'ex presidente dal vivo duettare sul futuro del mondo con il suo ex chef Sam Kass. 
Una standing ovation ha salutato l'ingresso e l'uscita di scena di Obama, che non ha avuto alcun contatto col pubblico. In prima fila, Matteo Renzi, accanto a lui Mario Monti, i ministri Carlo Calenda, Valeria Fedeli e Maurizio Martina, il sindaco Sala, che ha consegnato a Obama il sigillo della città. E il governatore Roberto Maroni, che non dispera di portare in Lombardia anche l'attuale presidente americano, Donald Trump. Ma alla fiera di Milano c'erano anche molti vip. Soprattutto c'erano gli chef stellati, come Andrea Berton, Massimo Bottura, Carlo Cracco, Filippo Lamantia e Gualtiero Marchesi.

Emozionante l'incontro personale fra Obama e Paolo Palumbo, il 19/enne affetto da Sla che ha scritto un libro di ricette per chi come lui ha problemi a deglutire ed è riuscito a incontrare quello che definisce «l'uomo migliore del mondo». «Conosco la tua storia, sei grande», gli ha detto Obama. Quindi l'ultimo saluto: «Vi porto i saluti di Michelle. E vi dico che torneremo molto spesso in Italia. Grazie Milano». Standing ovation in sala. Subito dopo, Obama è ripartito per Boston.
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Maggio 2017, 20:12
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