"Ti bruciamo l'hotel": ancora minacce choc
all'albergatore lombardo che ospita i profughi

"Ti bruciamo l'hotel": ancora minacce choc all'albergatore lombardo che ospita i profughi
Prima una lettera anonima, recapitatagli per posta ordinaria ma con falso mittente. Poi le minacce virtuali.



Claudio Salvi, proprietario dell'hotel Bellevue di Cosio Valtellino (Sondrio), è nel mirino di chi proprio non riesce a tollerare che nella struttura vivano alcuni rifugiati su disposizione della Prefettura del capoluogo. E se ad agosto una lettera anonima gli intimava di «mandare via i migranti altrimenti li uccido uno ad uno», ora ci sono residenti del piccolo centro della Valtellina che su Facebook invitano tutti a «andare a bruciare quell'hotel, è a pochi minuti da casa, questo incassa 4,5 milioni di euro per dei profughi finti».



L'uomo ha denunciato tutto ai carabinieri, e la Digos sta indagando. Intanto, però, è preoccupato per i profughi, a cui ha raccomandato la massima prudenza fuori dall'albergo e ha fissato per loro un coprifuoco, previsto per l'orario di chiusura dell'hotel.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Settembre 2015, 13:12
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