Milano, taxi ancora in sciopero nella Settimana della Moda: "Evitiamo danni d'immagine"

Milano, taxi ancora in sciopero nella Settimana della Moda: "Evitiamo danni d'immagine"

di Michela Corna
Taxi milanesi in rivolta da quattro giorni contro il decreto Milleproroghe: prosegue lo sciopero selvaggio a singhiozzo anti-Uber, con lo spettro dei disagi nella Settimana della Moda, ormai alle porte. Mercoledì ci saranno le prime sfilate e la città è già invasa da migliaia di addetti del settore provenienti da tutto il mondo, ma i tassisti più agguerriti proseguono con gli stop a intermittenza. Inutile l’incontro a Palazzo Diotti con il vice prefetto e i rappresentanti sindacali, che invitano «a non aderire alle assemblee spontanee».

Oggi si sonderanno gli umori alla vigilia della Fashion Week, che pone Milano sotto gli occhi della stampa internazionale. L’appello giunge dal presidente onorario della Camera della Moda, Mario Boselli: «Evitiamo il danno d’immagine. Serviranno mezzi per 15mila persone». La Camera della Moda e Atm mettono a disposizione navette gratuite. «Ma non basteranno - aggiunge Boselli – speriamo che la protesta rientri, anche perché per i tassisti è una settimana proficua».

Non è la prima che la categoria minaccia scioperi in concomitanza di grandi eventi. Anche ieri poche le auto bianche in circolazione: ferme le corse in Stazione Centrale; irregolari a Cadorna, Linate e Malpensa. Gli irriducibili intimoriscono anche i colleghi che vorrebbero lavorare. La tensione resta alta, con liti in strada che costringono la polizia a intervenire e lancio di uova contro gli Ncc. La protesta è destinata a proseguire almeno fino all’incontro di domani con il ministro dei Trasporti Graziano Del Rio, disponibile alla mediazione. I taxi sono inferociti, perché il decreto Milleproroghe «favorirebbe realtà come Uber, allentando i controlli anti-abusivi».

Intanto, Il Codacons ha depositato l’esposto in Procura «per interruzione pubblico servizio e blocco stradale». Divisa la politica milanese. Il sindaco Giuseppe Sala bacchetta gli autisti: «Prima di creare disagi bisogna pensarci bene. Hanno perso del lavoro per Uber, ma anche per il car sharing, perché c’è una naturale tendenza verso nuove forme di mobilità». Il centrodestra, invece, li appoggia: dall’ex premier Silvio Berlusconi al leader della Lega Matteo Salvini.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Febbraio 2017, 09:00
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