Milano, pass sosta in cambio di mazzette: vigili condannati

Milano, pass sosta in cambio di mazzette: vigili condannati

di Benedetta Dalla Rovere
Avevano copiato il software della polizia locale e da casa falsificavano i pass per parcheggiare nel centro di Milano, anche sulle strisce gialle e blu, senza rischiare alcuna multa. I giudici della quarta sezione penale hanno condannato sette vigili urbani a pene che vanno da 6 mesi a 6 anni e 5 mesi.





Ai ghisa, che per ogni pass intascavano dai 70 ai 150 euro, sono stati contestati i reati di corruzione e falso. Per loro il pm Grazia Colacicco aveva chiesto condanne fino a 4 anni e mezzo di reclusione e aveva ipotizzato anche il reato di peculato, che il collegio presieduto da Marco Tremolada ha escluso. Insieme ai vigili sono stati condannati anche 16 commercianti della zona di Porta Venezia che nell’estate del 2009 avevano comprato quei permessi taroccati. Assolto solo un cittadino cinese, in patria nei mesi in cui i vigili avevano messo in piedi il giro dei pass falsi. Gli imputati dorranno poi versare 4000 euro a testa al Comune di Milano, costituitosi parte civile.



I veri pass di “sosta libera” venivano rilasciati da Palazzo Marino con il contagocce e solo a categorie specifiche come medici o forze di polizia. Proprio la presenza di troppi permessi “speciali” sui cruscotti delle auto in sosta aveva insospettito il comandante della polizia locale di Zona 2, Paolo Pizzero. Era subito scattata un’indagine che aveva portato alla luce il traffico dei falsi pass. In tutto erano risultate coinvolte una sessantina di persone, tra cui 16 vigili, subito denunciati. Una prima fase di questa vicenda si è conclusa nel gennaio del 2013, quando nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup Anna Maria Zamagni 27 imputati avevano patteggiato, 7 erano stati condannati e altri 7 assolti. In 24 erano stati rinviati a giudizio e ieri si è concluso per loro il processo di primo grado.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Gennaio 2015, 08:32
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