Bufera San Raffaele, truffa sui rimborsi degli interventi chirurgici: indagato anche il medico di Berlusconi

Bufera San Raffaele, truffa sui rimborsi degli interventi chirurgici: indagato anche il medico di Berlusconi

di Benedetta Dalla Rovere
Mentre infuriava lo scandalo per il crac del San Raffaele e i buchi lasciati dalla gestione di Don Verzè, vertici e primari dell’ospedale si sarebbero fatti rimborsare 28 milioni di euro dalla Regione Lombardia per operazioni eseguite in vari reparti. Peccato, però, che in sala operatoria chirurghi e anestesisti professionisti - secondo il pm Giovanni Polizzi che ha coordinato le indagini della guardia di finanza - venissero spesso sostituiti illecitamente da specializzandi.





Per questo il pm ha recapitato a nove tra dirigenti e primari del San Raffaele un avviso di chiusura indagini, contestando i reati di truffa aggravata e falso. Tra i destinatari ci sono anche Alberto Zangrillo, medico di Silvio Berlusconi e primario di Anestesia e Rianimazione, e l’amministratore delegato del gruppo, Nicola Bedin.



Le operazioni irregolari, secondo la Procura, sarebbero iniziate nel 2011 e sarebbero proseguite fino a novembre 2013. Da quanto è emerso dalle indagini delle fiamme gialle, sono circa duemila gli interventi durante i quali uno specializzando avrebbe preso illecitamente il posto di un chirurgo o di un anestesista professionista, mentre in 989 casi mancava il primo operatore. Nei registri dell’ospedale, però, di questi scambi non ci sarebbe alcuna traccia. Gli interventi irregolari per i quali la Regione ha stanziato i rimborsi, per la Procura, però, sarebbero stati almeno il doppio, ossia più di 4000.



Immediata la reazione del San Raffaele, che ha «contestato radicalmente le accuse avanzate perché assolutamente insussistenti sia in punto di fatto che relativamente alla disciplina amministrativa relativa all’accreditamento».
Per l’ospedale «le prestazioni oggetto della contestazione sono state eseguite tutte a regola d’arte e seguendo le migliori tecniche e protocolli internazionale». Il San Raffaele ha anche tenuto a confermare la «piena fiducia nell’alta qualità professionale e nell’assoluta correttezza dell’operato dei propri primari e di tutti coloro che partecipano alle attività cliniche dei propri dipartimenti».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Giugno 2015, 09:53
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