Black bloc arrestato nega tutto: "La maschera? Era per proteggermi dallo smog" -Foto

Black bloc arrestato nega tutto: "La maschera? Era per proteggermi dallo smog"

di Benedetta Dalla Rovere
Resteranno in carcere i 5 antagonisti arrestati nel corso della manifestazione di venerdì scorso durante la quale i black bloc hanno messo a ferro e fuoco le vie di Milano. Lo ha deciso il gip Donatella Banci Buonamici, che ha convalidato gli arresti per Jacopo Piva, milanese di 23 anni, Heidi Panzetta, residente a Milano e di 42 anni, Anita Garola, milanese di 33 anni, Davide Pasquale, 32 anni di Alessandria e Mirko Leone, 27 anni di Lodi. Sono tutti accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall’uso di armi improprie e dal numero dei partecipanti.





Nel corso degli interrogatori a San Vittore si sono difesi sostenendo di non aver partecipato alle violenze e di essere stati scambiati per altri manifestanti. Jacopo Piva, 23 anni, residente a Rozzano e commesso in un negozio di calzature, al giudice ha detto di non interessarsi «di politica, e di non aver mai frequentato centri sociali o gruppi antagonisti». Secondo il suo difensore, l’avvocato Loris Panfili, ha raccontato al gip di essere andato a Milano con la fidanzata e amiche solo per «partecipare alla manifestazione del 1 maggio, contro il precariato contro l’Expo» e di essersi trovato «nel mezzo degli scontri provocati da altre persone». La mascherina antismog in neoprene, trovata dalle forze dell’ordine nel suo zaino, «serviva solo per riparare dallo smog circolando in bicicletta».







Praticamente identica la difesa di Heidi Panzetta, 41 anni, barista in zona Pagano: «La mia assistita ha spiegato di non aver partecipato agli scontri e di essere andata al corteo per manifestare pacificamente» ha spiegato il suo avvocato Paolo Antimiani. «È accusata di aver preso dei bastoni in mano, ma lei ha negato tutto». Anche Pasquale Davide, elettricista 32enne di Tortona (Alessandria), accusato anche di lancio di oggetti pericolosi, nega tutto. «Ha spiegato di aver solo raccolto un bullone e di averlo gettato subito a terra - ha sostenuto il suo avvocato Daniele Cattaneo - e di essersi coperto il volto con la felpa per ripararsi dal fumo dei lacrimogeni». Versioni che il gip non ha ritenuto credibili.
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Maggio 2015, 08:53
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