Milano, la qualità della vita peggiora: colpa di ambiente, lavoro e criminalità

Milano, la qualità della vita peggiora: colpa di ambiente, lavoro e criminalità

di Daniela Uva
Sette posizioni perse in un anno. A Milano la qualità della vita peggiora, secondo la classifica stilata da Italia Oggi e l’università La Sapienza di Roma. In testa alla graduatoria Mantova, in coda Crotone. Ma il capoluogo lombardo si piazza solo al 56° posto, preceduta da Rovigo e seguita da Ogliastra e Nuoro.

Un passo indietro che si somma a quello registrato nel 2015, l’anno dell’Expo. La ricerca ha preso in esame variabili come affari, lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Secondo questi indicatori, Nord Est e Centro stanno crescendo, soffrono di più il Nord Ovest, Sud e Isole, specialmente nei centri urbani medi e grandi. Fra questi c’è proprio Milano che, nonostante il post Expo e il turismo in crescita, viene percepita come meno vivibile rispetto al passato, passando dalla 49° posizione dello scorso anno all’attuale 56°.

Inevitabili le polemiche, che puntano il dito soprattutto sulla gestione delle emergenze. «Avevamo ragione a parlare di una città dove l’incapacità di gestire la sicurezza e l’arrendevole atteggiamento di fronte all’invasione migratoria peggiora la vita dei milanesi - tuona il capogruppo di Fdi-An in Regione, Riccardo De Corato - non si può incolpare Sala per dei risultati dovuti in larga parte ai cinque anni di Pisapia, ma i rosso arancioni stanno perpetuando gli errori commessi: si continua con l’idea che le feste etniche di Majorino possano da sole contribuire a rendere migliori le periferie».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Novembre 2016, 10:35
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