Milano, la festa di fine Ramadan
per i musulmani al velodromo Vigorelli
di Michela Corna
Le sacre sure del Corano sono state recitate venerdì all'ex Palasharp, mentre le preghiere giornaliere in vari spazi della città, adattati a luoghi di culto. Gli oltre 30mila islamici praticanti sperano che sia l'ultimo mese sacro senza le moschee. E così dovrebbe essere. C'è attesa per il 4 agosto, quando l'assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino, incontrerà tutte le comunità religiose di Milano per presentare il bando pubblico contenente le aree da riqualificare per creare edifici di culto. Al tavolo anche le 25 realtà aderenti al Caim (Coordinamento associazioni islamiche milanesi).
L'iter è avviato. Palazzo Marino è pronto a legalizzare piccole moschee di quartiere: s'impegna a dare aree in concessione d'uso, tramite bando pubblico, a chi depositerà progetti consoni.
«Il bando sarà aperto a tutte le religioni - spiega Majorino - e non ci saranno contributi economici dal Comune». Si vocifera che in palio ci siano 4-5 spazi, ancora top secret. Di certo, non ci sarà l'ex Palasharp, ma forse un terreno in viale Certosa e uno stabile da ristrutturare in via Padova o l'ex deposito Atm di via Esterie. Sale la curiosità e la polemica: «Ci opporremo - sbotta Riccardo De Corato (FdI) - un progetto del genere deve passare da un referendum».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Luglio 2014, 12:18
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