Bufera alla Bocconi per l'esame truccato: domande di diritto pubblico note via chat, test da rifare per 2mila studenti

Bufera alla Bocconi per l'esame truccato: domande di diritto pubblico note via chat, test da rifare per 2mila studenti
MILANO - Un nuovo caso che fa discutere all'università Bocconi. Un esame di cui si sapevano prima alcune domande e la decisione di annullare parte della prova. Bisogna risalire al 20 maggio scorso, quando circa duemila studenti si sono presentati alla prova scritta dell’esame di Diritto pubblico, uno degli step più importanti per tantissimi studenti. Tutto sembra filare liscio, fino a quando alcuni giovani che hanno sostenuto il test si rivolgono al garante degli studenti e denunciano la fuga di notizie. Le domande si sapevano prima di cominciare l'esame e alcune chat tra studenti sembrano inequivocabili.

Ad esempio si sapeva già che fra i temi da affrontare nella prova c’erano 'riserva di legge' e 'libertà d’associazione'. Venuta a conoscenza dei fatti, l’università guidata dal rettore Andrea Sironi ha annunciato l’annullamento di parte della prova: «La Bocconi dopo aver appreso di irregolarità nello svolgimento dell’esame di Diritto pubblico dello scorso 20 maggio ha provveduto per decreto rettorale ad annullare la prova limitatamente alla parte oggetto di irregolarità e a riprogrammare l’esame il prossimo 3 giugno. Contemporaneamente sono stati avviati i necessari accertamenti al fine di verificare le responsabilità e assumere i provvedimenti disciplinari previsti. Si ricorda che sia gli studenti sia i docenti Bocconi sono tenuti al rispetto di un codice d’onore».

L’indagine interna, quindi, è partita e i nomi dei responsabili non sono ancora noti ai vertici dell’ateneo. Secondo alcune indiscrezioni, potrebbe trattarsi di un assistente. Nel frattempo tra gli studenti sale la rabbia.
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Maggio 2015, 11:26
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