Accoltellato in strada, parla Graff: "Sono stato aggredito in quanto ebreo, però Milano non è antisemita"

Accoltellato in strada, parla Graff: "Sono stato aggredito in quanto ebreo, però Milano non è antisemita"
MILANO - "Mi sento molto meglio, grazie a Dio. Penso che mi sia stata data di nuovo la

vita, e spero di tornare alla mia vita normale il prima possibile". Queste le parole di Nathan Graff, intervistato nella sua

stanza nel reparto di Chirurgia plastica dell'ospedale Niguarda, dov'è ancora ricoverato. «Non ho paura, mi sento solo un pò debole, ma è andato tutto bene - ha aggiunto -. Sono stato aggredito in quanto ebreo, ma non credo che Milano sia una città antisemita». L'atmosfera nella sua stanza è decisamente più serena rispetto ai giorni scorsi. Graff sta meglio, riesce ad alzarsi dal letto e spesso ride con i tanti parenti e amici che non lo lasciano mai solo. «In settimana dovrebbe uscire, perchè alcune medicazioni potremo farle da casa - spiega sua moglie -. Credo che però ci sarà bisogno di un supporto psicologico, dopo quello che è successo è normale. Nathan dovrà rimettere insieme tutti i pezzi, ma siamo circondati da persone che ci vogliono bene, e saremo forti». Dell'aggressione Graff ricorda solo «qualcuno che si è avvicinato da dietro», un uomo «magro, con cappello, occhiali e guanti.
Avrebbe potuto colpire me, come chiunque altro fosse stato riconoscibile come ebreo». Ora però Graff si sente «tranquillo - ha concluso - anche se appartengo a una minoranza religiosa, e spero che queste cose non accadano più, nè in Italia nè nel resto del mondo, e che ognuno possa vivere la sua religione in pace».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Novembre 2015, 14:00
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