Limiti di orario alle slot, il Tar boccia l'ordinanza
del comune: prima battaglia legale vinta da Sisal
di Simona Romanò
Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso della Sisal, sospendendo il provvedimento e riservandosi di entrare nel merito il 19 novembre. Per gli obblighi d'orario non s'intravedono le ragioni «tassativamente previste: sicurezza, libertà, dignità umana, utilità sociale, salute». Quindi, videopoker 24 ore su 24. Il Comune, però, non ci sta e s'appellerà al Consiglio di Stato, «perché vogliamo ridurre la possibilità d'accedere alle slot». Soddisfatta, invece, la Sapar (l'associazione nazionale che riunisce gli operatori del gioco legale), secondo cui i diktat «rendono impossibile il lavoro per gli operatori del settore».
Il no alle aperture mignon arriva dopo tre giorni da un'altra sconfitta che la giunta di Giuliano Pisapia è costretta ad incassare: il Tar ha anche considerato «illegittima la decisione di chiudere la sala in corso Vercelli angolo via Cimarosa, indotta da una aprioristica avversione nei confronti del gioco e delle scommesse», scrivono i giudici amministrativi.
La guerra contro l'azzardo si fa dura. Il vicesindaco con delega all'Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris, e l'assessore al Commercio, Franco D'Alfonso, ribadiscono che le macchinette sono «un grave pericolo per la salute individuale e il benessere della popolazione». E a Milano è allarme ludopatia: si stima che circa 2500 milanesi abbiano bisogno di cure per uscire dal tunnel della dipendenza dal gioco. Finora l'amministrazione ha impedito l'apertura di 11 locali, da via Astesani a corso Indipendenza a via Bugatti. Ma le partire sono ancora aperte.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Ottobre 2014, 08:54
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