Area Expo, ora altri 10 anni di cantieri
per la costruzione del Parco della Scienza
di Simona Romanò
L'ad ha assicurato che «oltre la metà della superficie sarà destinata a verde». Una parte, invece, sarà riservata a spazi per la cittadinanza, adatti a ospitare iniziative di interesse pubblico. L'obiettivo è di rendere il polo alle porte di Milano vivo e vivibile 24 ore su 24. Bonomi ha messo dei paletti: «È inutile immaginare un grosso insediamento commerciale vista la presenza di quello ad Arese, oppure residenziale, visto l'insediamento di cascina Merlata». No a palazzoni e outlet per lo shopping, perché per il post-Expo si pensa in grande sulla scia di quanto ha dichiarato, a suo tempo, il premier Matteo Renzi: «Molto più di un polo scientifico, piuttosto un centro di ricerca mondiale che affronti i temi della genomica e dei big data applicati a cancro, nutrizione, cibo, sostenibilità».
Dalle parole ai fatti. L'ad ha dettato i tempi: «Entro fine ottobre bandiremo la gara internazionale per scegliere l'advisor che predisporrà il masterplan. Ragionevolmente e prudentemente, ma non troppo, sarà pronto nel 2017 e per il periodo del campionato 2017-2018 partiranno i primi lavori». Nel frattempo, però, non regnerà il degrado: infatti, il mantenimento del sito fino all'inizio dei cantieri costerà circa 12 milioni. Per l'area vi sono già due certezze: l'Human Technopole e il trasferimento della Statale. Per il masterplan si accolgono i suggerimenti di cittadini, associazioni, aziende: Arexpo è pronta con in primi incontri sul territorio. Bonomi ha quindi confermato «l'interessamento di multinazionali come Nokia e Ibm, di industrie farmaceutiche come Bayer e Roche, di istituzioni come la Scala».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Settembre 2016, 09:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA