Area Expo, ora altri 10 anni di cantieri
per la costruzione del Parco della Scienza

Area Expo, ora altri 10 anni di cantieri per la costruzione del Parco della Scienza

di Simona Romanò
Comincia la seconda vita del sito di Expo: dieci anni di cantieri per disegnare il futuro dei terreni a Rho-Pero, in tutto un milione di metri quadrati. «Vogliamo creare un Parco della scienza, del sapere, dell'innovazione che sarà aperto al mondo», ha ribadito ieri Giuseppe Bonomi, ad di Arexpo, nel quartier generale della società in via Tamarelli, presentando le linee guida del piano di valorizzazione dell'area.

L'ad ha assicurato che «oltre la metà della superficie sarà destinata a verde». Una parte, invece, sarà riservata a spazi per la cittadinanza, adatti a ospitare iniziative di interesse pubblico. L'obiettivo è di rendere il polo alle porte di Milano vivo e vivibile 24 ore su 24. Bonomi ha messo dei paletti: «È inutile immaginare un grosso insediamento commerciale vista la presenza di quello ad Arese, oppure residenziale, visto l'insediamento di cascina Merlata». No a palazzoni e outlet per lo shopping, perché per il post-Expo si pensa in grande sulla scia di quanto ha dichiarato, a suo tempo, il premier Matteo Renzi: «Molto più di un polo scientifico, piuttosto un centro di ricerca mondiale che affronti i temi della genomica e dei big data applicati a cancro, nutrizione, cibo, sostenibilità».

Dalle parole ai fatti. L'ad ha dettato i tempi: «Entro fine ottobre bandiremo la gara internazionale per scegliere l'advisor che predisporrà il masterplan. Ragionevolmente e prudentemente, ma non troppo, sarà pronto nel 2017 e per il periodo del campionato 2017-2018 partiranno i primi lavori». Nel frattempo, però, non regnerà il degrado: infatti, il mantenimento del sito fino all'inizio dei cantieri costerà circa 12 milioni. Per l'area vi sono già due certezze: l'Human Technopole e il trasferimento della Statale. Per il masterplan si accolgono i suggerimenti di cittadini, associazioni, aziende: Arexpo è pronta con in primi incontri sul territorio. Bonomi ha quindi confermato «l'interessamento di multinazionali come Nokia e Ibm, di industrie farmaceutiche come Bayer e Roche, di istituzioni come la Scala».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Settembre 2016, 09:25
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