L'allarme della Corte dei Conti: "La Lombardia
è malata di corruzione, servono più controlli"

L'allarme della Corte dei Conti: "La Lombardia è malata di corruzione, servono più controlli"

di Angela Calzoni
Aumentano le cause davanti alla Corte dei Conti perché aumenta «il bisogno di giustizia». Per Antonio Caruso, presidente dei magistrati contabili della Lombardia, è un’evidenza.

Una tendenza confermata anche dalle 1286 nuove denunce arrivate nel 2015 negli uffici di via Marina a Milano, a fronte di 1626 vertenze aperte. Sono state studiate e giudicate cause per un valore oltre 141,7 milioni euro e “recuperati” oltre 92 milioni. Trai casi più noti, lo scandalo delle spese pazze al Pirellone, che ha visto i consiglieri indagati intascare quasi 1 milione di euro di rimborsi non dovuti, la vicenda quote latte che per la Corte dei Conti avrebbe portato ad una frode di 100 milioni ai danni della Ue, e l’inchiesta sul “sistema Sesto”, il giro di mazzette che avrebbe prodotto un danno erariale di quasi 900mila euro. 

L’allarme maggiore è legato dalla corruzione, «talmente diffusa e ramificata da costituire una malattia infettiva epidemica, che ostacola sensibilmente la crescita della società civile», ha sottolineato il procuratore Caruso. Per arginare il fenomeno non servono le authority come l’Arac, la nuova agenzia regionale proposta dal governatore Roberto Maroni. Serve piuttosto un’azione coordinata che affronti il problema sia dal basso, promuovendo il “whissle blowing”, ossia la segnalazione di presunte irregolarità da parte dei dipendenti pubblici e dei cittadini, che dall’alto, con controlli preventivi di legittimità sulle spese degli enti pubblici.

Quella di controllare a monte le delibere della Regione, specie sulla Sanità, è ormai «una scelta obbligata» perché «sono evidenti i limiti di un mero controllo successivo». Il governo Monti nel 2012 aveva introdotto questa possibilità con un decreto mai tradotto in legge. Adesso, per Caruso, bisognerebbe riattivarlo. Ipotesi che ha trovato favorevole anche Maroni: «A me interessa la prevenzione e sono disponibile a introdurre la norma». Caruso da parte sua ha proposto la creazione di “un gruppo di studio” per studiare l’applicazione dei controlli preventivi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Febbraio 2016, 09:07
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