Concertone a piazza Duomo, caos tra corsa ai posti (limitati) e misure di sicurezza
di Simona Romanò
Gli irriducibili fan, superati i metal detector, fatto ispezionare gli zaini e oltrepassato i conta-persone degli steward, hanno atteso nove ore sotto il sole rovente pur di sentire Emma, Gabbani, Fedez e compagni che hanno iniziato lo show alle 20: sdraiati al suolo con i teli, in pantaloncini e costume, dissetati dall'acqua regalata dagli organizzatori, che hanno distribuito anche centinaia di palloncini rossi a forma di cuore. Moltissimi ragazzi sorridenti hanno accolto l'appello di Radio Italia e hanno indossato una maglietta bianca con la scritta La musica è più forte, anche della paura, inevitabile dopo i fatti di Manchester e Torino.
I fan che invece hanno messo in conto di assistere più lontano, nella zona gialla, erano in coda dalle 16 in uno dei nove varchi: hanno sfilato davanti ai poliziotti che li hanno controllati uno a uno. In tutto 300 uomini schierati tra agenti e militari, oltre a 380 vigili in campo dalla notte precedente per il contrasto ai venditori abusivi d'alcol: tutti al lavoro per il dispositivo antiterrorismo. Nessun fan rimbalzato, e perfino posti ancora liberi in serata: il numero chiuso e il rischio di rimanere fuori hanno dissuaso molti dal presentarsi in piazza. Nessuna tensione quindi ai varchi e pubblico conscio e felice di sottoporsi a verifiche straordinarie. «Comporta dei disagi, ma preferiamo sentirci sicuri», ripetono i giovani.
Milano ha superato il test e ora la polizia tira un sospiro di sollievo, perché questo era l'evento più delicato. «Grazie ai cittadini che hanno collaborato per un evento festoso nel segno della tranquillità. Milano si organizza e rimane città aperta», ha commentato l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Giugno 2017, 10:01
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