Milano, i commercianti: "Servizi extra
e prezzi calmierati per Expo"
di Simona Romanò
Scatta l'operazione cortesia dei negozianti in vista di Expo: garantiranno di non gonfiare i prezzi, oltre a servizi extra.
È quanto il Comune chiede al mondo del commercio nei sei mesi dell'Esposizione, attraverso la sottoscrizione del «Patto per Expo 2015». Le linee guida ci sono: otto pagine di documento da siglare a settembre, con norme non obbligatorie. Tutti coinvolti: dai ristoratori alla grande distribuzione, ai negozi di vicinato. Intorno al tavolo ci saranno da Confcommercio alle associazioni di via, da Epam a Federdistribuzione, ad Altroconsumo per il «Check-up dei diritti».
«È un impegno fra amministratore e commercio - anticipa Fabio Arrigoni, presidente del consiglio di Zona 1- per tutelare i consumatori, turisti stranieri ed italiani, attirati da Expo. Grande cura ai diritti di accoglienza».
Ospitalità (senza scontrini alle stelle) e buon senso, come offrire l'acqua pubblica dell'acquedotto. E ancora: un menù per bambini, le aperture ad agosto 2015, il wireless per tutti, i prezzi di una bottiglietta d'acqua e di una tazzina di caffè uguali ovunque, la carta dei piatti in più lingue. «E inviteremo a fare più attenzione a non servire alcolici ai minori», sottolinea Arrigoni.
Novità - valida anche per il dopo-Expo - sul versante dei mercati: potrebbe sbarcare la prima fiera “vestita” con tendoni e arredi dello stesso colore con il logo Expo. Mentre con la grande distribuzione si pensa a convenzioni, come “abbonamenti” ai fast-food; con le farmacie, invece, accordi per i parafarmaci a costi standard. Impegnati anche i Distretti urbani del commercio (Duc): a Sarpi si chiedono attività culturale per i visitatori cinesi, in piazza XXV Aprile una food court all'americana con mega-chiosco e tavoli, all'Isola lo slow food con prodotti a km zero.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Luglio 2014, 09:34
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